Ragazza 18enne vince 1 milione di € e li sperpera (2 / 2)

La ragazza biondissima e sorridente che vedete in foto, si chiama Jane Park ed il suo nome, qualche anno fa, quando aveva 18 anni, finì sui principali tabloid per via di una vincita al gioco a premi britannico EuroMillion da capogiro. In tanti i giovani e i meno giovani che la invidiarono, per via della somma da lei portata a casa.

Giocando una schedina, con la botta di fortuna della Dea Bendata, Jane, che oggi ha 21 anni, ha vinto 1 milione di euro. La ragazza ha deciso di raccontare come ha deciso di spendere quel montepremi da capogiro e le polemiche non sono tardate ad arrivare. Il popolo dei social, specie in questo periodo di crisi, non è riuscito a bypassare le sue parole, cariche di superficialità e di non rispetto nei confronti di tutti coloro che sono schiacciati dalle difficoltà economiche.

Senza farsi problemi, ha dichiarato di aver sperperato quasi tutta la sua vincita in acquisti di borse griffate, auto, interventi di chirurgia plastica in cui è rifatta denti, seno, sedere, in modo che il suo corpo corrispondesse ai suoi canoni estetici. Basti pensare che oltre 60 mila euro gli ha spesi in prodotti di bellezza e cosmetici.

Ma quel che più ha creato sdegno, ribrezzo, rabbia negli utenti che si sono imbattuti nella sua recente intervista, è che non sia affatto pentita di aver sprecato in stupidaggini il colpo di fortuna che le ha fatto piovere dal cielo 1 milione di euro. Ha investito il denaro quasi totalmente per stravolgere il suo aspetto e questo l’ha portata ad essere notata dal calciatore Jordan Piggot, astro nascente dello sport britannico, attualmente in forza al Dundee United.

I due stanno assieme, si dicono innamoratissimi, al punto da aver fatto le rispettive conoscenze ufficiali dei genitori. L’apparenza prima di tutto, nonostante le molteplici infezioni che ha “collezionato” durante gli interventi chirurgici cui si è sottoposta. Intanto il popolo dei social è in rivolta per le sue dichiarazioni, contestando lo spreco di denaro, quando tanta gente, al mondo, muore, nel frattempo, di fame.