“Raddoppia il rischio di morte”: la terribile scoperta degli esperti (2 / 2)

Quello che vi illustrerò è il risultato di una ricerca condotta da un team di ricercatori della Washington University School of Medicine in St. Louis. Lo studio è stato ripreso e riportato sulla prestigiosa rivista specializzata Nature Medicine e non è affatto positivo. In esso si parla di reinfezioni ripetute da Sars-CoV-2, che potrebbero aumentare il rischio di danni  d’organo a vari livelli, triplicare la probabilità di ricovero ospedaliero e raddoppiare il rischio di morte.  Il  coordinatore dello studio, epidemiologo Ziyad Al-Aly,  ha dichiarato:  “Negli ultimi mesi si è diffusa un’aria di invincibilità tra le persone che hanno avuto il Covid o tra i vaccinati, e soprattutto tra le persone che hanno avuto l’infezione e fatto anche il vaccino; alcuni hanno iniziato a riferirsi a questi individui come se avessero una sorta di superimmunità al virus”. 

Un esplicito invito a chi si sente quasi imbattibile, a non sottovalutare il pericolo  con cui ha a che fare, pur essendone uscito vittorioso dal primo contagio. Se indubbiamente la campagna vaccinale scongiura la possibilità di ammalarsi in forma grave, l’aria di invincibilità dei contagiati e dei vaccinati non deve esserci. Proprio per ribadire questo concetto, l’epidemiologo ha fatto ulteriori precisazioni.

La nostra ricerca dimostra che contrarre il virus una seconda, terza o quarta volta contribuisce ad aumentare i rischi per la salute nella fase acuta, ovvero i primi 30 giorni dopo l’infezione, e nei mesi successivi, ovvero nel Long Covid”, ha aggiunto. I risultati della ricerca indicano che ad ogni infezione viene aumentato il rischio di ricovero ospedaliero, di disturbi polmonari, cardiaci, cerebrali, dei sistemi sanguigno, muscoloscheletrico e gastrointestinale, e perfino di decesso.

Ma non è tutto, in quanto la reinfezione contribuirebbe anche al diabete, alle malattie renali e ai problemi di salute mentale. Ma come si è pervenuti a queste conclusioni? La ricerca ha passato in rassegna le cartelle cliniche di 5, 3 milioni di soggetti non risultati positivi al Covid, nell’arco temporale che va dal 1 marzo 2020 al 6 aprile 2022, quelle di un campione di oltre 443mila persone che erano risultate positive e un altro gruppo di quasi 41mila soggetti con due o più infezioni documentate alle spalle.

L’ultimo gruppo, quello dei reinfettati, ha incuriosito i ricercatori che si sono concentrati proprio su di essi. Basandosi su un semplice confronto tra tutti e tre i gruppi esaminati, gli studiosi sono arrivati alla conclusione che i reinfettati avevano il doppio delle probabilità di morire e il triplo del rischio di essere ricoverate in ospedale rispetto a quelle senza reinfezione. Ma non è tutto, in quanto è stato riscontrato un rischio 3,5 volte maggiore di sviluppare problemi polmonari, 3 volte maggiore di soffrire di problemi cardiaci e 1,6 volte maggiore di soffrire di problemi cerebrali rispetto a chi ha contratto l’infezione una sola volta.