Putin ha detto sì, l’annuncio arriva direttamente da Trump (2 / 2)

Le trattative verso la pace in Ucraina ormai, si fanno ovunque, da  Washington a Mosca,  passando  per diverse capitali europee. In questo scenario, il presidente  Trump vuole  farsi  mediatore globale, Zelensky  vuole garantire la  sicurezza del suo Paese, mentre  Putin si è è detto pronto ad una bilaterale che potrebbe dare una svolta alla storia.

I leader europei stanno provando a trovare il loro posto in un negoziato, dunque si cerca la via diplomatica,  mentre a Kharkiv e Zaporijjia la situazione è più nera della notte,  come ben noto.

Tornando all’  incontro tra Trump e Zelensky, pare (sottolineiamo pare) che si sia raggiunti una specie di accordo che finora, anche sino a pochi mesi fa, sembrava impossibile.  Mosca ha aperto alla possibilità di un bilaterale fra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky,  che si terrà  entro agosto ma non  sappiamo ancora dove. Dopo questo, è in programma una trilaterale con Donald Trump. Proprio quest’ultimo  ha confermato l’avvio dei preparativi. Così facendo ha confermato il suo ruolo centrale nell’attivazione della macchina,  in un senso o in un’altro.

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Macron ha chiesto a gran voce un  incontro a quattro con l’Europa, mentre Zelensky ha fatto capire che al bilaterale con Putin sarà doveroso affrontare il problema dei territori. Trump ha introdotto, svariate volte,  un argomento scottante, quello dei  possibili scambi di terre, quindi la situazione è davvero rovente, con troppi argomenti cruciali che bollono in pentola.

Il leader ucraino ritiene, al contrario, vuole discutere  direttamente  la mappa con il Cremlino. Zelensky ha  premuto a  ricordare che, nei mille giorni di guerra, Mosca avrebbe ottenuto appena una minima frazione del territorio ucraino e che i dati in possesso degli americani non erano affidabili.