Secondo quanto si è appreso in queste ore dalla stampa nazionale Alberto Rizzotto era un autista giovane ma comunque esperto, in quanto prestava servizio da 7 anni. Tutti gli volevano un gran bene e anche i colleghi hanno sottolineato come amasse davvero il suo lavoro.
Una persona sempre buona e disponibile con tutti. “Dai video il guard rail sembra una ringhiera, le immagini dei filmati che abbiamo visionato mostrano il pullman che si appoggia alla protezione che è quasi una ringhiera” – così ha commentato Massimo Fiorese, ad della società di cui il bus era proprietà .
Fiorese, intervistato anche dal Tg1 non riesce a trattenere la commozione. Anche lui, come i tanti amici, colleghi e famigliari non si dĂ pace per quanto accaduto.
E sono proprio alcuni amici ad aver capito che qualcosa ad Alberto doveva essere successo. Infatti Rizzotto poco prima del sinistro aveva pubblicato un post sui social in cui scriveva “Shuttle to Venice“.
Vedendo che non rispondeva alcuni amici hanno provato a scrivere sotto a quel post, in quanto avevano capito che forse il sinistro era accaduto durante la sua corsa. “Fatti sentire” – così ha scritto qualcuno. Invece il sinistro si era già consumato.
Nelle prossime ore potranno sicuramente conoscersi ulteriori dettagli su quanto avvenuto a Mestre, una vicenda che farà sicuramente parlare di sé ancora per le settimane a venire. Vedremo che cosa emergerà dalle indagini sul sinistro.