Pullman precipitato a Mestre, l’orrore poco fa (2 / 2)

La notizia che vi stiamo per dare è stata battuta poco fa da tutte le agenzie di informazione. Nel momento in cui il bus è caduto vi era molto traffico sull’arteria stradale in questione.

Essendo le 19:30 in giro c’era tanta gente, non solo con le auto, ma anche a piedi e nei locali vicini. All’improvviso chi si trovava nelle abitazioni o nei locali vicini ha sentito un grosso boato provenire dalla zona del cavalcavia. In breve tempo gli abitanti della zona hanno realizzato che cosa fosse successo.

Vedendo il bus in quello stato e intuendo la gravità della situazione, il cittadino Bujar Bucai, di origine kosovara e in Italia da 25 anni e titolare di un bar tra gli alberghi adiacenti la stazione ferroviaria di Mestre, si è subito precipitato per prestare i primi soccorsi, prima che arrivassero le forze dell’ordine e le ambulanze del 118.

All’agenzia Ansa Bucai ha raccontato di essere riuscito a salvare due bambini. Ma quello che lo ha colpito di più è stato un fatto che sicuramente non riuscirà mai a scordare. Qualcosa che in queste ore sta indignando l’Italia intera.

Bujar Bucai ha raccontato che molte persone se ne stavano con le mani in mano a far niente, o meglio, erano lì ferme vicino al bus intente a scattare delle foto. Non aiutavano per nulla.

“Io non sono nessuno, ma un minimo uno lo può fare. Agli altri dico: se vedete una cosa del genere cercate di aiutare, quello non era un sinistro normale, dove è giusto aspettare i professionisti, si trattava di salvare delle vite“ – queste le parole di Bucai che è rimasto davvero molto male nel vedere le persone che invece di soccorrere facevano soltanto i selfie.