Se durante l’inverno, in genere, vivono nascoste, al riparo, sotto le pietre, nelle crepe dei muri, soprattutto nei ricoveri per animali, il caldo torrido che è piombato improvvisamente in questi giorni, ha contribuito alla loro proliferazione e si tratta di un problema assolutamente da non sottovalutare.
Parlo delle zecche che, nonostante le loro piccole dimensioni, da pochi millimetri a un centimetro, rappresentano un serio pericolo per la nostra salute. Questi artropodi dell’ordine degli Ixodidi, compreso nella classe degli Aracnidi, si nutrono, infatti, di sangue, prediligendo luoghi ricchi di vegetazione, pascoli, boschi e luoghi pieni di animali come le stalle.
L’allarme dell’Istituto Superiore di Sanità
Dato l’intensificarsi del problema, l’Istituto Superiore di Sanità ha provveduto ad aggiornare la pagina relativa alle zecche in Italia che, data la stagione calda, iniziata con largo anticipo, ha dato modo a questi esserini microscopici ma per nulla innocui, di tormentare più persone. Per comprendere quanto diffuse siano, basti pensare che nel solo mese di maggio, al Nord, sono stati contati 37 ricoveri per puntura di zecca.
Nella nota aggiornata dell’Iss, vengono fornite preziose informazioni, utili a conoscerle meglio e ad evitarle, osservando dovuti accorgimenti,. Le zecche attaccano maggiormente cani, cervi, scoiattoli ed esseri umani, oltre che gli uccelli, preferiscono vivere in zone ad alta temperatura e umidità, quindi non è un caso che la loro attività si concentri nei mesi caldi. Esistono circa 900 specie di zecche e le più rilevanti da un punto di vista sanitario sono Ixodes ricinus (la zecca dei boschi), Rhipicephalus sanguineus (la zecca del cane), Hyalomma marginatum e Dermacentor reticulatus”.
Questi artropodi sono molto sensibili all’anidride carbonica emessa dal corpo, per cui, quando avvertono la presenza di una persona o di un animale si spostano sulla parte più alta dei cespugli, dell’erba o delle piante, aggrappandosi al passeggero e conficcandogli il rostro nella pelle. Così, come dei vampiri in miniatura, cominciano a succhiare il sangue e lo fanno dolcemente, dato che nella loro saliva è presente una sostanza quasi anestetica
Inoltre, nella loro saliva è presente una sostanza quasi anestetica che non fa avvertire il morso al malcapitato. Ma quali sono i rischi legati ad un morso di zecca? L‘encefalite da zecca, molto subdola perché inizia con febbre alta, mal di testa, stanchezza, dolori ai muscoli e alle articolazioni, per poi passare all’improvviso e ripresentarsi (non sempre) dopo circa 10-20 giorni con disturbi del sistema nervoso centrale (encefalite, paralisi).Poi c’è la malattia di Lyme, in cui nel punto del morso compare una piccola macchia rossa (eritema migrante) che piano piano si espande. L’infezione può colpire sistema nervoso, la pelle, gli organi interni e, se non curata, si cronicizza.
Ma la lista dei rischi per la salute è molto più lunga del previsto, basti pensare alle rickettsiosi. che appartengono al gruppo delle febbri esantematiche e sono causate da rickettsie, batteri trasmessi dalle zecche dure; alla febbre ricorrente da zecche che si presenta con sintomi influenzali, alternati a giorni senza nulla; all’erlichiosi, a manifestazioni come quelle del morbillo nei bambini.
Il Ministero della Salute, seguendo sempre il detto “prevenire è meglio che curare” invita ad adottare comportamenti volti, ovviamente, a prevenire il morso di zecca: indossare abiti chiari che rendono più facile l’individuazione delle zecche, coprire le estremità, soprattutto inferiori, con calze chiare (meglio stivali), utilizzare pantaloni lunghi e preferibilmente un cappello, evitare di strusciare l’erba lungo il margine dei sentieri, non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è altaal termine dell’escursione, effettuare un attento esame visivo e tattile della propria pelle, dei propri indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti.
Le zecche tendono a localizzarsi preferibilmente sulla testa, sul collo, dietro le ginocchia, sui fianchitrattare sempre gli animali domestici (cani) con appositi prodotti contro le zecche, soprattutto a ridosso di una escursionecontrollare, scuotere ed eventualmente spazzolare gli indumenti prima di portarli all’interno delle abitazioni per poi lavarli, usare dei repellenti specifici per le zecche (a base di DEET o N-dietiltoluamide e Icaridina o KBR3023)
Ma come si fa ad eliminare una zecca? Niente alcol, benzina o acetone, perché la zecca potrebbe rigurgitare del materiale infetto. Meglio cercare di estrarla, attraverso un leggero movimento rotatorio antiorario, con delle pinzette,per poi disinfettare accuratamente la zona della puntura, monitorandola nei giorni seguenti. Viene consigliato di conservare, per qualche giorno, la zecca in provetta con l’alcol perché, se sopraggiugono problemi come febbre, dolori articolari, si può fare un esame, il PCR (Polymerase chain reaction), per scoprire subito quale patogeno albergava e intervenire di conseguenza.