Polmoniti, è boom di ricoveri: 150mila in ospedale, 9mila decessi (2 / 2)

La polmonite colpisce in modo davvero pazzesco, negli ultimi giorni e, in particolare, i soggetti più a rischio sono gli anziani,  più esposti alle infezioni respiratorie, soprattutto se  hanno patologie croniche come diabete o patologie cardio-respiratorie.

In soggetti come questi, vedasi il nostro Pontefice, è molto più probabile che l’ influenza possa degenerare n polmonite, con un rischio più alto di ricovero ospedaliero. Parliamo di una vera e propria emergenza, se si pensa che l’assistenza territoriale è lacunosa in Italia,  dal momento che rischia di intasare gli ospedalieri, a causa della mancanza di medici a domicilio, dal momento che , oltre l’80% delle polmoniti potrebbe essere trattato a casa.

In questi giorni si sta assistendo ad un aumento delle infezioni virali e batteriche che stanno colpendo giovani e meno giovani, con forme di polmonite influenzale  che Matteo Bassetti non aveva mai visto. Proprio per questo, il virologo,  divenuto peraltro volto di spicco del piccolo schermo italiano, ha lanciato un monito.

In primis, è opportuno riconoscerne i sintomi che sono febbre alta, brividi, tosse (secca o con catarro), difficoltà respiratoria e dolore al petto. Essa può provocare  affaticamento, mal di testa e perdita di appetito. Negli anziani può manifestarsi con confusione mentale e sonnolenza, mentre nei bambini con difficoltà nell’alimentazione. La polmonite, lo ricordiamo, può essere batterica, virale o atipica, e va tempestivamente trattata per evitare che possa degenerare, portando a complicazioni serie e, nella peggiore delle ipotesi, al decesso.

Bassetti ha ribadito l’importanza dei vaccini contro influenza e pneumococco  nel  prevenire molte forme di polmonite,  sebbene ad oggi, vengano impiegati ancora troppo poco.   Se venissero utilizzati in modo giusto, verrebbe evitato il sovraccarico ospedaliero.