
Il saluto definitivo al Maestro Peppe Vessicchio si è così consumato nella sua Roma, nel quartiere che era casa, chiudendo un’esistenza intera trascorsa tra note e riflettori.
La notizia della sua scomparsa, avvenuta sabato 8 novembre, aveva già lasciato attonito il mondo dello spettacolo. Il musicista era venuto a mancare a causa di una polmonite interstiziale, un evento di salute che aveva messo fine in modo improvviso alla sua presenza scenica. Tra le panche della chiesa, assieme ai tanti volti del quartiere, c’erano i colleghi più stretti del panorama televisivo, riuniti per l’ultimo saluto.
Testimonianze di un legame lavorativo e umano solido, come l’arrivo discreto di Lorella Cuccarini e il commosso saluto di Rudy Zerbi. In questo modo, la sua eredità è stata celebrata: un’armonia di dolore condiviso che ha unito il grande pubblico televisivo, i personaggi di rilievo e i semplici vicini di casa, in un addio che ha messo in luce l’impatto trasversale del Maestro.

Eppure, subito dopo i funerali, l’attenzione (e le polemiche) si sono concentrati su un gruppetto di fan che si è radunato fuori dalla Chiesa. C’è chi ritiene che la loro presenza abbia violato la volontà della famiglia di Beppe Vessicchio di avere una cerimonia funebre riservata e chi al contrario, ritiene che non ci sia nulla di male, trattandosi di persone che adoravano il grande Maestro e che, a loro modo, hanno voluto far sentire la loro vicinanza ai suoi cari in questo giorno così straziante.
La commozione popolare si è fatta subito sentire davanti alla chiesa, dove la folla non è stata quella degli eventi mondani, ma un mosaico composto da chi lo conosceva da vicino e chi lo aveva amato attraverso lo schermo. Erano i volti del quartiere, persone comuni che per anni lo avevano incrociato al bar o sul marciapiede.