“Poco fa il suicidio in carcere, è successo”. La terribile notizia è appena arrivata (1 / 2)

“Poco fa il suicidio in carcere, è successo”. La terribile notizia è appena arrivata

Troppi i casi di cronaca di bambini uccisi per mano dei genitori che li hanno messi al mondo. Da ultimo, la piccola Elena Del Pozzo,  uccisa a coltellate dalla madre reo confessa Martina Patti.

Proprio oggi, 12 luglio, il mio pensiero va a lei che avrebbe compiuto 5 anni. Ma Elena è diventata un angelo, in una bara bianca, coperta da una coroncina di fiori altrettanto bianchi come la sua eterea purezza, issata per l’ultimo saluto.

Immagini strazianti, così come quelle di tanti altri piccoli uccisi in ambito familiare. Pensiamo a Loris Stival, a Sarah Scazzi, a Samuele Lorenzi. I loro volti sono alcuni di quelli che abbiamo imparato a conoscere per il loro massacro.

Ma  quei volti, che costituiscono altrettante pagine di cronaca nera, avevano con loro un bagaglio di sogni, desideri, speranze, che non potranno mai realizzare. Potevamo essere nostri figli, eppure hanno avuto la sfortuna di incontrare la morte per mano di chi diceva di amarli, per ripicche tra genitori separati, per gelosie infondate, per sete di vendetta.

Ci sono altre storie di cui, invece, abbiamo parlato un po’meno, meno “mediatiche” (passatemi il termine) ma altrettanto devastanti, come quella di cui vi racconterò ora, anche perché è accaduto quello che si temeva.