La pitiriasi rosea, nota anche come pitiriasi rosea di Gibert, è una forma di dermatite che si annovera tra le più comuni. Si tratta di un disturbo che causa un eritema molto forte e pruriginoso ma che, nonostante i sintomi, è di natura benigna e innocua.
Si tratta di una dermatite piuttosto frequente, di lieve o media entità, curabile in maniera molto semplice, infatti, il più delle volte regredisce spontaneamente senza bisogno di terapie specifiche. Inoltre, è un disturbo che si manifesta una sola volta nella vita, come le malattie esantematiche quali il morbillo o la varicella.
Il fattore scatenante non è noto con precisione ma, molto probabilmente, la sua natura è virale. Per questo motivo, si potrebbe essere portati a pensare che si tratti di una malattia contagiosa. In realtà, gli studi mostrano il contrario, per cui non è necessario evitare il contatto con chiunque ne sia affetto.
La pitiriasi rosea di Gibert è caratterizzata da una specifica manifestazione cutanea a macchie che può durare fino a tre mesi. Colpisce soprattutto soggetti di età compresa tra i 10 ed i 40 anni.
Scopriamo in maniera più approfondita:
- Cause della pitiriasi rosea di Gibert
- Sintomi e manifestazione cutanea
- Terapie per la pitiriasi rosea
Cause della pitiriasi rosea di Gibert
Le cause che si celano dietro alla comparsa della pitiriasi rosea restano ancora oggetto di studio in quanto non sono state individuate cause scatenanti accertate.
Per cui, non si conosce l’origine certa della pitiriasi di Gilbert, anche se i sintomi e la reazione immunitaria che ne derivano fanno ipotizzare che si tratti di una forma d’infezione virale.
Infatti, alcuni dermatologi ritengono che data la natura virale, e quindi infettiva, la pitiriasi rosea possa essere causata da una riattivazione del cosiddetto herpes virus, lo stesso responsabile della sesta malattia, ma gli scienziati devono ancora dimostrare questa teoria.
Bisogna, inoltre, tenere a mente il ruolo dei fattori ambientali, il contatto frequente con particolari sostanze come agenti chimici e polveri, ad esempio, potrebbe favorire la comparsa di una forma di dermatosi.
Questa patologia colpisce con una modesta preferenza il sesso femminile e può comparire a qualsiasi età, anche se è più comune riscontrarla tra i 10 e i 40 anni; la dermatite sembra inoltre preferire le mezze stagioni come primavera e autunno.
Sintomi e manifestazione cutanea
Come già detto, la pitiriasi rosea di Gibert sarebbe la conseguenza di un’infezione virale che dapprima si localizza nelle vie respiratorie, causando mal di gola o anche sintomi simili a quelli dell’influenza, però di modesta intensità.
Altri sintomi prima della comparsa delle macchie sulla pelle, possono essere disturbi di tipo gastro intestinale, nel caso il problema si manifesti a livello dell’apparato digerente.
Nel leggero senso di malessere presente nei giorni precedenti la comparsa del tipico sfogo cutaneo, la persona affetta da pitiriasi rosea di Gibert può avere anche altri disturbi.
I più diffusi sono: febbre, difficoltà digestive, diminuzione dell’appetito, mal di testa, dolori articolari. Questi sintomi sono destinati a passare con la comparsa delle macchie cutanee.
Come appare sulla pelle
La pitiriasi rosea di Gibert esordisce con una tipica macula rossastra, chiamata macchia madre o medaglione di Gibert, che rappresenta l’impronta di riconoscimento della malattia ossia quella attraverso la quale si riesce a riconoscere la natura della dermatite.
La macchia madre si presenta tondeggiante, con diametro di 1-3 centimetri e i contorni appaiono piuttosto definiti. In un periodo di tempo che va da pochi giorni a due settimane dalla comparsa della macchia madre, un esteso sfogo cutaneo si presenta sul resto del corpo, colpendo principalmente torace, schiena, pancia, collo, braccia e cosce.
Solitamente, lascia liberi il viso e il cuoio capelluto. L’estensione della pitiriasi rosea può durare fino a sei settimane e le macchie sono in genere piccole e leggermente in rilievo, di colore rossastro.
Questa forma di dermatite non è causa di dolore, ma può essere associata a prurito, in alcuni casi anche severo, che peggiora grattandosi, con il calore, con il sudore e con gli abiti stretti.
Esistono diverse varianti cliniche della pitiriasi rosea di Gibert caratterizzate, ad esempio, dall’assenza della chiazza madre oppure da un’eruzione secondaria che interessa anche il viso, le ascelle o l’inguine, ma sono forme un po’ meno diffuse.
Tuttavia, il prurito sembra essere una variante sempre presente. La sua intensità è direttamente proporzionale alla desquamazione delle chiazze e si presenta in particolar modo nella fase di regressione della malattia.
L’aspetto della pitiriasi varia anche a seconda della tonalità della pelle di chi viene colpito: le persone di pelle chiara presenteranno macchie di colore rosato o rossastro, mentre quelle di pelle scura tenderanno ad avere macchie di colore grigio, marrone o nero.
Solitamente, le papule formano una figura simmetrica simile ad un albero di Natale sulla parte superiore della schiena, infatti, le macchie sono oblique come i rami dell’albero. Sul petto invece tenderanno ad assumere una forma a “V”.
Terapia per la pitiriasi rosea
Nonostante sia innocua, la pitiriasi di Gibert mostra un decorso lungo, fino a 12 settimane e oltre, ma benigno e in grado di risolversi spontaneamente. Quando si tratta della forma classica di pitiriasi rosea di Gibert, non sono necessarie terapie mirate, poiché la dermatosi tende a regredire spontaneamente in circa 4-5 settimane dall’esordio.
Tuttavia, è sempre consigliabile il consulto di un medico, per la comparsa di una forma feroce di prurito, per il quale il dermatologo prescrive la somministrazione di antistaminici.
Ci sono altri rimedi per attenuare la sensazione di prurito, spesso comuni ad altre forme di dermatite come quelli consigliati in caso di dermatite atopica. Ad esempio, l’impiego di creme a base di mentolo, noto per placare la sensazione di calore locale.
Quando, invece, il prurito è incessante e il soggetto affetto da pitiriasi rosea continua a graffiarsi la zona colpita, è consigliabile l’applicazione di creme contenenti anestetici locali. Utili anche le creme e le pomate ad azione emolliente, pratico aiuto contro la pelle secca generata dalla pitiriasi rosea di Gibert.
Può essere talvolta prescritto dal dermatologo il ricorso alla fototerapia UVB; un metodo molto utilizzato per contrastare le macchie sulla pelle, si tratta di un’esposizione controllata a raggi ultravioletti per un certo numero di sedute. Il trattamento è diverso dalle lampade solari e va seguito dietro espressa indicazione medica, con il fine di velocizzare il decorso.
Per alleviare il prurito e favorire la guarigione della pitiriasi, è buona norma usare idratanti e detergenti non aggressivi per la pelle, che aiutino a ridurre al minimo la desquamazione e di conseguenza la comparsa del prurito.
A volte, soprattutto nei bambini, può essere utile il talco mentolato per lenire il prurito. Infine, è sconsigliato assolutamente la somministrazione di cortisone perché potrebbe aggravare il quadro clinico della patologia.