Pippo Baudo, l’ultimo messaggio prima di perdere la vita è un colpo al cuore (2 / 2)

Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale Pippo Baudo avrebbe lasciato comunque un ultimo messaggio prima di perdere la vita. Un messaggio che resterĂ  per sempre scolpito nella mente e nei cuori delle persone e della gente che lo ha conosciuto.

In una intervista a Walter Veltroni disse infatti delle parole molto particolari che restarono scolpite nella mente delle persone. “C’è stato un periodo, quello di Settevoci, in cui la gente non credeva che i personaggi in televisione fossero veri. Durante la settimana un giorno facevo Settevoci e nei restanti sei andavo a fare le serate in tutta Italia. L’obbligo era di arrivare alle due del pomeriggio, farmi il giro di tutti i bar per far capire che Pippo Baudo esisteva davvero. Ma in ogni bar era un caffè e arrivavo la sera allo spettacolo che ero completamente elettrico” – aveva detto Pippo Baudo a Veltroni.

In quella intervista a Walter Veltroni pubblicata sul Corriere della Sera si capivano tutte le qualià appunto di Pippo Baudo una personalità che ha davvero dato tantissimo alla televisione e che è entrato nel cuore anche di personalità del mondo della politica. Egli si è espresso raramente per quanto riguarda la politica.

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“La radio è il mio contatto con il fuori paese. Io stavo ore ed ore a sentire la radio per un motivo anche personale: volevo imparare a parlare italiano bene. E siccome allora in radio c’erano radiocronisti e presentatori che parlavano un perfetto italiano, io lì ho imparato le “e” strette, le “e” larghe, la “o” chiusa, la “o” larga” – aveva raccontato Baudo nell’intervista al Corriere.

Una intervista che resterà appunto nella storia la quale contiene anche una sorta di messaggio che pare essere uno degli ultimi del grande conduttore. Infatti c’è un momento che lui avrebbe voluto rivivere. “Quello che vorrei rivivere è la prima puntata del primo programma che ho fatto in televisione. Si intitolava Primo piano. Vorrei riviverlo perché ero talmente confuso dall’emozione che non mi ricordo niente. Vorrei vedere cosa provai in quel momento. Perché allora non pensavo che tre giorni dopo il mio arrivo a Roma sarei stato in televisione e avrei chiamato col telefono a gettoni per dire: “Papà, dopodomani sono in televisione” – aveva ricordato Baudo nell’intervista a Veltroni.