Pietro Genuardi si trovava ricoverato da diversi mesi presso il Policlinico Umberto I di Roma. Questo in quanto come lui stesso aveva dichiarato era in corso una brutta patologia del complesso ematico e quindi ha dovuto sottoporsi a delle cure abbastanza pesanti.
Le sue parole, le ultime, pronunciate proprio poco prima di perdere la vita sono un colpo al cuore ma allo stesso tempo ci fanno capire la semplicità e l’umiltà di questa persona, Pietro Genuardi appunto, sempre grato alla vita nonostante l’ultimo periodo molto difficile.
“Si è concluso il secondo ciclo di chemioterapia e allo stato attuale con totale remissione dei blasti (cellule ematiche malate) sono attualmente sano” – aveva detto nelle scorse settimane e proprio per questo, per completare il ciclo di cure, che adesso serviva un trapianto di midollo.
Ma le sue condizioni poi sono nettamente peggiorate improvvisamente negli ultimi giorni. “Il protocollo prevede però un terzo e ultimo ciclo per la ablazione completa del mio midollo (aplasia) per renderlo favorevole ad accettare quello del donatore” – aveva spiegato l’attore italiano.
Che poi aveva informato di aver trovato due donatori compatibili. “Nella banca mondiale, più di venticinque milioni di giovani donne e giovani uomini si sono resi disponibili a cercare di salvare la vita a me e agli altri malati e in questo mare magnum di anime buone ho avuto la fortuna di trovarne due angeli compatibili, uno a Vicenza e uno in Germania. Al quale si aggiunge mio figlio Jacopo” – queste erano state le sue ultime, bellissime parole.