Piero Angela. Un grido d’aiuto inascoltato che oggi sembra una sentenza. Le sue ultime parole sono da brividi (2 / 2)

Fu proprio lui, tra i primi a richiamare l’attenzione sul clima, sui cambiamenti climatici ma il suo grido è rimasto per troppo tempo inascoltato. In un’intervista dello scorso anno a Fanpage, Angela spiegò che nel 1972 uscì il rapporto Limiti della Crescita, curato dal Mit di Boston. Erano altri tempi; tempi in cui si sfruttavano a tutto spiano energie e risorse senza rendersi conto del fatto che non sono illimitate, considerando il pianeta come un contenitore infinito di cose.

Il Rapporto, promosso da Aurelio Peccei, manager italiano he aveva guidato Olivetti, Fiat e altre grandi imprese, riunì un gruppo di 100 intellettuali provenienti da tutto il mondo, il Club di Roma, che ancora oggi è attivo. Il gruppo, formato da scienziati, filosofi, economisti, manager hanno cercato, in tutti i modi, di portare alla luce questo problema e gli effetti devastanti che avrebbe potuto avere con lo scorrere del tempo ma i loro messaggi non vennero ascoltati che da poche persone consapevoli, mentre politica e cultura non ne hanno voluto sapere per troppi, troppi anni.

Il report, rimasto inascoltato dalle istituzioni politiche, fu comunque profetico e Piero Angela, sulla base del suddetto, fece 3 serie di documentari e 2 libri, impegnandosi molto sull’ambiente. Un impegno che si protrasse, negli anni 80′, con la creazione di un gruppo di scienziati per parlare di clima, richiestogli dalla Banca San Paolo. Così Angela organizzò un convegno mondiale a Torino, sull’atmosfera e sugli oceani, oltre a 2 prime serate su RaiUno.

Greta Thunberg, l’attivista svedese che ha mobilitato l’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo per richiedere più interventi e attenzione al tema del cambiamento climatico, è venuta molti anni dopo del suo grido d’aiuto. In una delle sue ultime interviste, Angela, proprio riguardo alla Thunberg, dichiarò: “Mi piace, ma attenzione: queste cose si sapevano anche trent’anni fa, ma nessuno le voleva ascoltare”.

“I movimenti ecologisti sono sempre esistiti. Oggi, certo, le cose stanno peggiorando. Gli accordi di Parigi sono disattesi da paesi che a parole dicono di rispettarli e poi non lo fanno”, aggiunse, per poi concludere con parole che oggi, più che mai, risuonano nelle nostre menti: “Oggi si vive nell’eterno presente. Navighiamo a vista. Il problema non è il problema. Il problema è l’uomo”. E come non dargli ragione?!