Pierina Paganelli, svolta nel giallo di Rimini: ecco chi è stato (2 / 2)

Gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Daniele Paci, in questi giorni di duro lavoro, non hanno escluso nessuna pista e le indagini, condotte dalla squadra mobile di Rimini, proseguono nel massimo riserbo, grazie anche al supporto della polizia scientifica. Come giustamente fa notare fanpage.it, “Chi meglio conosce la vittima, è il primo ad essere sospettato”.

E’ chi ruota attorno al mondo di Pierina a conoscerne abitudini, orari, relazioni e alla luce di questo, le attenzioni di chi ha seguito il femminicidio della Paganelli si sono concentrate su coloro che le stavano intorno, prima che le venisse tolta la vita con 17 fendenti, di cui risultati cruciali.

Si è subito intuito che quanto accaduto a Pierina non potesse essere scisso dall’aggressione, avvenuta solo il 7 maggio scorso, a suo figlio,  Giuliano Saponi,  marito di Manuela Bianchi, ossia la nuora che ha ritrovato il corpo senza vita  della 79enne il 3 ottobre Che qualcuno non avesse portato a termine il suo “obiettivo”  è sembrato subito chiaro ,ossia che qualcuno  non avendo “fatto fuori” Giuliano, volesse vendicarsi sull’anziana madre, lo si era intuito.

Sebbene per il decesso della signora Pierina non ci sia ancora formalmente un indagato, la svolta al giallo  di Rimini sembra vicinissima,  in quanto il cerchio si sta sempre più stringendo proprio attorno alla nuora, Manuela Bianchi, e  ad una coppia di vicini di casa,  in particolare  ad un uomo che, da quanto riportato su fanpage.it, sembrerebbe essere v particolarmente legato alla Bianchi.

C’è chi ha notato delle ferite alle braccia di quest’ultimo che lui ha subito  imputato ad una caduta in moto. Ma non è tutto. Chi si sta occupando del caso, vicinissimo alla sua conclusione, fa leva su dei post scritti da Manuela diversi mesi fa, pieni di rancore e curiosamente rimossi. Ovviamente continueremo a seguire questo caso che è in dirittura d’arrivo.