Nei reperti raccolti sulla scena criminis, ossia nel vano tecnico del condominio riminese di via del Ciclamino, sono stati isolati tre profili genetici maschili, quindi tre profili di Dna, isolati dal consulente nominato dal tribunale di Rimini Emiliano Giardina, che ha chiesto altri 45 giorni di approfondimenti.
Il motivo della richiesta della proroga è legato al fatto che quello che ha rilevato finora è molto interessante sotto l’aspetto investigativo. Se è certo che Louis Dassilva, quindi proprio del vicino di casa che si trova in cella, amante della nuora della pensionata, sia stato nel luogo del delitto, in quanto il suo Dna è stato estrapolato dagli effetti personali, ossia dal manico di un coltello e dai pantaloni indossati il giorno prima del delitto, quando rimase coinvolto in un sinistro automobilistico, resta da capire di chi siano i profili genetici ora ritrovati.
Proprio per scoprire a chi appartengono, questi verrano confrontati con i profili già presenti nella banca dati nazionale, escludendo che siano profili genetici dei soccorritori o dei poliziotti che sono giunti sul posto, nel giorno del ritrovamento del corpo di Pierina, per gli opportuni rilievi.
Al momento Dassilva è l’unico indagato e la sua posizione, pertanto, non cambia, mentre Manuela, dato il rapporto di parentela con la Paganelli, è considerata parte lesa. Suii nuovi profili genetici isolat, denominati “Maschio 1”, “Maschio 2” e “Maschio 3”,repertati su un muro dell’ala garage in cui si consumò il delitto e sulla gonna della vittima., potremo sapere qualcosa in più il 26 novembre.
Queste nuove tracce potrebbero dire tutto e niente perché non può essere escluso che possano essere frutto di contaminazione all’atto dei soccorsi e dei primi rilievi degli investigatori. Ancora oggi, quello di Pierina è un giallo, un vero e proprio grattacapo per gli inquirenti.