Il caso della 78enne Pierina Paganelli, continua a tenere milioni di italiani col fiato sospeso, sebbene in queste ore, ci sia stata un’importante evoluzione. E’ stato Davide Barzan, criminalista e consulente di parte di Manuela Bianchi, ai microfoni di fanpage.it, a dichiarare che su sette reperti è stato rinvenuto del dna maschile seppur in piccola quantità e proprio la scarsezza dello stesso, secondo l’esperto, renderà difficile sequenziarlo ai fini della comparazione con quello di Louis Dassilva che è l’unico indagato e che è in cella.
ll dna ritrovato sugli indumenti e su pochi oggetti di Pierina Paganelli è davvero poco e questo dipenderebbe in parte dallo stato di cattiva conservazione dei reperti. Il prossimo passo, non certo di poco conto, è capire se il dna che è stato prelevato dagli accertamenti irripetibili effettuati nelle scorse settimane , corrisponda oppure no a quello di Dassilva.
Barzan ha precisato: “Rimarchiamo inoltre che i tamponi anali e vaginali eseguiti hanno riscontrato solo il dna della signora Paganelli come ci aspettavamo, visto che non c’è stata violenza sessuale”.
L’arresto di Dassilva, vicino di casa della Paganelli, nonché amante della nuora della pensionata freddata, è avvenuto perché in un video dalla telecamera di sorveglianza di una farmacia è stata ripresa una persona non caucasica che rientrava a via del Ciclamino 31 con in mano qualcosa”. L’esperto ha aggiunto: “Ci sarebbe infatti una perizia che dimostrerebbe un movimento tipico di Dassilva, un’oscillazione della spalla, che, secondo l’ipotesi investigativa della Procura, confermerebbe che è proprio lui l’uomo nel video”.
Infine, l’esperto ha dichiarato che “dall’esame dei verbali di trascrizione delle intercettazioni emerge un dato inequivocabile”, chiosando: “La sera del 3 ottobre 2023, tra le ore 22 e 22.30, si trovavano nell’appartamento di Manuela. I miei assistiti hanno sempre detto la verità, non hanno nulla da temere e sono fiduciosi nel prosieguo dell’indagine”.