Piccola Diana, il gesto della nonna al funerale non è passato inosservato: “Quella pazza..” (2 / 2)

In una chiesa piena di gente, le esequie sono state officiate dall’arcivescovo di Milano, con ai piedi dell’altare un germoglio che si ergeva dalle pietre come simbolo di rinascita. Hanno invitato tutti alla riflessione le parole del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha controbattuto alle parole dell’arcivescovo, dicendo che non è il senso di colpa che bisogna provare ma un senso di responsabilità di tutta la comunità.

All’uscita del feretro di Diana dalla chiesa, terminati i funerali, interamente pagati da Palazzo Marino che si è offerto di coprire le spese, nonna Maria, la donna materna di Diana, con tutta la rabbia possibile e senza alcun perdono, ha rilasciato delle fortissime dichiarazioni contro la figlia assassina, proferendo, invece, parole amorevoli verso la nipotina.

La donna, disperata, si è appoggiata alla bara bianca di Diana e, piangendo, straziata dal dolore, si è rivolta a lei, come se fosse ancora vive, dicendole: “Diana, non ti abbiamo mai abbandonata. È tua madre che è una pazza”. Alla cerimonia funebre avrebbe voluto partecipare anche la madre, Alessia Pifferi, colei che l’ha abbandonata per 6 giorni, provocandone il decesso.

L’assassina si trova reclusa nel carcere di San Vittore, sorvegliata a vista per paura per possa compiere gesti autolesionistici o che altre detenute possano aggredirla.  E’ accusata di omicidio volontario pluriaggravato ma la sua situazione, all’esito degli esami tossicologici sui residui di latte contenuti nel biberon della bambina , potrebbe aggravarsi.

All’indagata è stato consigliato di non farsi vedere in chiesa e non chiedere permessi speciali al carcere di San Vittore. Intanto ai suoi legali spetta l’arduo compito di difenderla, sottolineando che la loro assistita non è è del tutto lucida e non si rende effettivamente conto di cosa sia successo. Ieri la Pifferi ha chiesto all’avvocato Solange Marchignoli cosa significhi la parola ergastolo.