
In una stanza di ospedale, questa giovane donna che vedete in foto, di 39 anni, madre di un figlio ,ha ricevuto la diagnosi più agghiacciante, quella di neoplasia e purtroppo da lì a poco, trattandosi di un brutto male irreversibile, è venuta a mancare, prematuramente.
Lei, Krystal Maeyke, australiana, si è spenta per una neoplasia intestinale al quarto stadio, dopo aver fatto l’impossibile per restare in vita, in modo intenso, resiliente m ha deciso di trasformare la sua esperienza personale in un monito globale, nella speranza di sensibilizzare chiunque fosse tentato di ignorare i segnali del proprio corpo, a non farlo ma a correre subito ai ripari.
.Ripensando al sintomo che per così tanto tempo ha accusato, senza darci più di tanto peso, ma che si è rivelato cruciale per la neoplasia, la donna ha parlato apertamente di quei dolori acuti sul lato destro, ignorati per anni e scambiati per un problema muscolare, un banale strappo, Krystal comprese che erano i segnali di una diffusione inarrestabile del male nel suo organismo.

Queste le parole della donna: “Non pensavo fosse nulla di grave. È così che il brutto male è diventato avanzato e si è diffuso nell’addome, nel fegato, nelle ovaie e nell’intestino” .Quel fastidio è arrivato fino a quasi ostruire l’intestino. Anche se inizialmente pensava che si trattasse solo di un linfonodo ingrossato, si è resa conto che quella era la neoplasia che stava avvertendo. Con il progredire della patologia ha avvertito il cancro raggiungere le ovaie. “Mai avrei pensato di avere una patologia così crudele nel mio corpo che cercava di uccidermi. La neoplasia fa male”.
Nel suo messaggio, quello redatto poco prima di spegnersi, rivolgendosi ai più giovani, ha detto: “Non pensate che non possa succedervi solo perché siete troppo giovani”. Oggi, la sua toccante storia è un appello vitale a non sottovalutare i sintomi che appaiono innocui, in particolare i persistenti fastidi addominali. A sostegno del suo unico figlio, Maison, e per la sua famiglia, gli amici di Krystal hanno lanciato una campagna di raccolta fondi, un gesto concreto per onorare la memoria della 39enne e sostenerne i cari.