In questi ultimi anni, le forze dell’ordine hanno effettuato oltre 3.800 controlli in mare per acquisire informazioni utili per poi incrociarle con i dati Inps e verificare l’eventuale illecita percezione del reddito di cittadinanza. I risultati di questa operazione sono stati notevoli e sono venuti alla luce proprio in questi giorni: una decina di persone ha percepito il reddito di cittadinanza nonostante ormeggiassero al porto delle barche a vela.
Sino ad ora erano riusciti a farla franca grazie a false audodichiarazioni, ma il lavoro certosino della Guardia di finanza che in questi mesi ha ispezionato i porti di Anzio e Nettuno, ha individuato ben 13 persone che hanno percepito illecitamente dallo stato decine di migliaia di euro.
Il caso più clamoroso, e l’ultimo in ordine di tempo, è quello di un illecito percettore che disponeva di un’imbarcazione intestata ad una società di cui risultava essere amministratore unico.
Peccato, però, aver omesso, come è emerso dalle indagini, che fosse anche amministratore in carica di 7 società, di possedere oltre 100 mila euro di partecipazioni societarie e, infine, di vantare un patrimonio immobiliare per un valore di 160 mila euro.
La barca a vela era solo la punta dell’iceberg di un patrimonio immenso, tutt’altro che in linea con i requisiti stringenti per poter accedere alla percezione del Reddito di cittadinanza. Ad ogni modo le forze dell’ordine hanno subito proceduto a segnalare i 13 ‘furbetti‘ all’autorità giudiziaria e all’Inps per interrompere l’erogazione del sussidio ed avviare le pratiche per recuperare l’illecito bottino.