
La notizia della scomparsa di Peppe Vessicchio, storico direttore d’orchestra e volto imprescindibile della musica italiana, ha sollevato un’ondata di emozioni e cordoglio. Tra le voci più commosse, spicca quella di Grazia Di Michele, cantautrice, artista e amica del Maestro, che sulla propria pagina Facebook ha affidato poche parole dense di incredulità e affetto: “Sono incredula. Amico caro, mi mancherai tanto. Mancherai tanto”.
Queste parole, semplici e vibranti, racchiudono anni di stima, collaborazione e una sorta di silenziosa alleanza fra due anime profondamente innamorate della musica. Di Michele, artista sensibile e raffinata, ha voluto ricordare non solo il professionista Vessicchio, ma anche l’uomo, la persona che sapeva portare garbo e gentilezza in ogni contesto, dalla sala prove alle dirette televisive.

Trovano eco nelle parole di Grazia Di Michele le reazioni di tanti colleghi: “Un Maestro con la M maiuscola”, scrive qualcuno nei commenti al suo post; “Una bella persona, sempre gentile”, ribadisce un altro. Il vuoto lasciato non è solo professionale, ma umano: “Mancherà solo se lo dimenticheremo, ma sono certo che resterà”, dice un altro appassionato di musica.
Vessicchio non era solo innovatore nella direzione d’orchestra, ma anche simbolo televisivo della cultura popolare: “Dirige l’orchestra il maestro Beppe Vessicchio” era una frase rituale, capace di evocare casa, Italia, familiarità. Giorgia Meloni, Fabio Fazio, Paolo Bonolis e tanti volti della TV hanno sottolineato con affetto quanto Vessicchio fosse stato pilastro di educazione e cultura musicale.
Nel messaggio di Grazia Di Michele è contenuta una verità universale, che tanti lettori sui social hanno riconosciuto e condiviso: “E’ assurdo che la morte porti via in un attimo le persone… e sempre le migliori”, commenta qualcuno, mentre altri raccontano brevi storie personali vissute accanto al Maestro, sottolineando il suo modo di “non sgomitare mai per fare carriera” e la sua capacità di rimanere persona anche dietro l’artista. Di Michele lo saluta con poche parole, lasciando che il silenzio e la musica completino il commiato. Il Maestro Vessicchio per lei – e per molti – era presenza gentile, luce discreta sulla scena italiana, e la sua assenza sarà un richiamo continuo a ciò che la musica può fare: unire, consolare, parlare quando le parole non bastano.