Peppe Vessicchio, le parole di Grazia di Michele sono un colpo al cuore (2 / 2)

La notizia della scomparsa di Peppe Vessicchio, storico direttore d’orchestra e volto imprescindibile della musica italiana, ha sollevato un’ondata di emozioni e cordoglio. Tra le voci più commosse, spicca quella di Grazia Di Michele, cantautrice, artista e amica del Maestro, che sulla propria pagina Facebook ha affidato poche parole dense di incredulità e affetto: “Sono incredula. Amico caro, mi mancherai tanto. Mancherai tanto”.

Queste parole, semplici e vibranti, racchiudono anni di stima, collaborazione e una sorta di silenziosa alleanza fra due anime profondamente innamorate della musica. Di Michele, artista sensibile e raffinata, ha voluto ricordare non solo il professionista Vessicchio, ma anche l’uomo, la persona che sapeva portare garbo e gentilezza in ogni contesto, dalla sala prove alle dirette televisive.

Trovano eco nelle parole di Grazia Di Michele le reazioni di tanti colleghi: “Un Maestro con la M maiuscola”, scrive qualcuno nei commenti al suo post; “Una bella persona, sempre gentile”, ribadisce un altro. Il vuoto lasciato non è solo professionale, ma umano: “Mancherà solo se lo dimenticheremo, ma sono certo che resterà”, dice un altro appassionato di musica.

Il ciclone si abbatte sulla città: il bilancio è serio Il ciclone si abbatte sulla città: il bilancio è serio

Vessicchio non era solo innovatore nella direzione d’orchestra, ma anche simbolo televisivo della cultura popolare: “Dirige l’orchestra il maestro Beppe Vessicchio” era una frase rituale, capace di evocare casa, Italia, familiarità. Giorgia Meloni, Fabio Fazio, Paolo Bonolis e tanti volti della TV hanno sottolineato con affetto quanto Vessicchio fosse stato pilastro di educazione e cultura musicale.

Nel messaggio di Grazia Di Michele è contenuta una verità universale, che tanti lettori sui social hanno riconosciuto e condiviso: “E’ assurdo che la morte porti via in un attimo le persone… e sempre le migliori”, commenta qualcuno, mentre altri raccontano brevi storie personali vissute accanto al Maestro, sottolineando il suo modo di non sgomitare mai per fare carriera” e la sua capacità di rimanere persona anche dietro l’artista. Di Michele lo saluta con poche parole, lasciando che il silenzio e la musica completino il commiato. Il Maestro Vessicchio per lei – e per molti – era presenza gentile, luce discreta sulla scena italiana, e la sua assenza sarà un richiamo continuo a ciò che la musica può fare: unire, consolare, parlare quando le parole non bastano.