Si tratta di un semplice slittamento tecnico, senza conseguenze sull’importo della pensione, ma che richiede ai beneficiari di adeguare le proprie tempistiche per eventuali prelievi o controlli del saldo. Per chi ritira la pensione in contanti presso gli sportelli postali, è stato stabilito un calendario di pagamento scaglionato per evitare code e sovraffollamenti.
I pensionati dovranno aspettare un giorno in più per ricevere l’assegno di maggio 2025 a causa della Festa dei Lavoratori del 1° maggio, che comporta la chiusura delle banche e degli uffici postali. Invece del consueto pagamento del primo giorno del mese, l’accredito avverrà a partire da venerdì 2 maggio, primo giorno utile per le operazioni bancarie.
I pensionati con cognomi che iniziano per A e B potranno recarsi alle Poste già il 2 maggio, mentre gli altri dovranno attendere nei giorni successivi, in base all’iniziale del cognome. Ad esempio, i beneficiari con lettere C e D potranno ritirare l’assegno solo nella mattinata di sabato 3 maggio, mentre chi ha cognomi dalla S alla Z dovrà aspettare fino all’8 maggio.
Il cedolino pensionistico, contenente i dettagli sull’importo netto, le trattenute IRPEF e le eventuali detrazioni, è già disponibile online. I pensionati possono consultarlo accedendo alla propria area riservata sul sito dell’INPS o controllando la casella di posta elettronica, se hanno attivato il servizio di invio via email. Si consiglia di verificare eventuali variazioni, anche se per maggio non sono previsti aggiustamenti significativi rispetto al mese precedente.
Per quanto riguarda gli importi, non ci sono novità: le pensioni di maggio corrisponderanno a quelle di aprile, con lo stesso metodo di calcolo. L’unica eccezione riguarda i trattamenti al di sotto del minimo INPS, che beneficeranno della maggiorazione straordinaria del 2,2%, già prevista dalla normativa vigente. Nonostante il leggero ritardo nell’erogazione, quindi, i pensionati non subiranno alcuna riduzione dell’assegno.