Pensioni, dal 2024 Quota 103, Opzione Donna, Ape sociale e anzianità (2 / 2)

La prossima legge finanziaria ha introdotto delle importanti novità sul fronte previdenziale. Al centro del dibattito, come ogni anno, soprattutto il nodo pensioni, che quest’anno vedrà l’introduzione di quota 103. La maggioranza avrebbe raggiunto l’intesa sulla formula per l’uscita anticipata per la versione, prevedendo due finestre diverse per pubblico e privato.

Cosa cambia? Le novità introdotte non toccheranno i lavoratori che maturano i requisiti di pensionamento per motivi anagrafici, cioè i 67 anni di età, mentre chi intendeva usufruire degli altri canali dovrà considerare modifiche significative.

Innanzitutto sarà prevista una differente consistenza dell’assegno, ripensato al ribasso rispetto alle regole vigenti, così come ci sarà un allungamento delle cosiddette finestre d’uscita, che porteranno a dilatare i tempi in cui si potrà effettivamente smettere di lavorare.

Detta più in soldoni, l’assegno che si percepisce fino al momento del raggiungimento anagrafico di vecchiaia (67 anni) non potrà superare 4 volte il trattamento minimo Inps, mentre prima era fissato a 5; quanto alle finestre d’uscita si allungano a sette mesi per i dipendenti privati e a nove mesi per i dipendenti pubblici.

La prossima legge finanziaria prevede prevede delle strette anche in merito ad Opzione donna, vale a dire la possibilità di uscita anticipata per le donne. Dal prossimo anno il requisito anagrafico è stato allungato di un anno, da 60 a 61 anni, mentre sono previsti 35 anni di contributi.

Più stringenti anche i requisiti per accedere ad Ape Sociale: aumenta di 5 mesi il requisito anagrafico, che passerà a 63 anni e 5 mesi; è stato previsto un taglio delle categorie di lavoratori ai quali spetta questa opzione, restano solo le categorie dei disoccupati, caregiver, invalidi con almeno il 74% e impegnati in lavori gravosi. In merito alla pensione di vecchiaia i requisiti rimangono gli stessi, ovvero i 67 anni di età e 20 anni di contributi.