Con la fine di settembre, i pensionati italiani si preparano al primo appuntamento autunnale con il pagamento degli assegni. Il calendario di ottobre è già definito. Per chi riceve la pensione tramite accredito su conto corrente – sia bancario che postale – l’erogazione sarà disponibile da mercoledì 1° ottobre, primo giorno bancabile del mese.
L’accredito avverrà in automatico, senza differenze tra Poste e istituti di credito. Resta il limite ai pagamenti in contanti: per somme superiori a mille euro è obbligatorio l’uso di un conto con Iban. Chi preferisce il ritiro in contanti allo sportello postale dovrà invece seguire la consueta distribuzione alfabetica predisposta da Poste Italiane per evitare assembramenti. Il calendario prevede: 1° ottobre per i cognomi A-B, 2 ottobre C-D, 3 ottobre E-K, 4 ottobre L-O, 6 ottobre P-R e 7 ottobre S-Z.
Intanto, in vista del prossimo anno, si profila una novità importante: dal 2026 scatterà la nuova rivalutazione legata all’inflazione, che determinerà un adeguamento automatico degli importi. Da gennaio 2026 le pensioni saranno rivalutate in base all’inflazione registrata nel 2025. Le stime indicano un tasso di riferimento intorno all’1,7%.
Il meccanismo, noto come perequazione, non garantirà però lo stesso aumento a tutti: gli assegni fino a quattro volte il minimo avranno un adeguamento pieno, quelli tra quattro e cinque volte il minimo riceveranno il 90% dell’indice, mentre per gli importi superiori la rivalutazione scenderà al 75%.
In termini pratici, chi percepisce una pensione minima potrà contare su qualche decina di euro in più ogni mese, mentre un assegno lordo di circa 1.500 euro potrebbe crescere di circa 25 euro. Per i trattamenti più elevati l’incremento sarà più contenuto, così da contenere la spesa pubblica.