Il governo Draghi corrispose, come dicevamo, un bonus da 200 euro, che chi ha ricevuto, potrebbe vedersi costretto a restituire. A dircelo è proprio l’Inps, che ha terminato in questi giorni le verifiche per accertare che tutti coloro che hanno fatto richiesta per i bonus, fossero nelle condizioni di poterlo fare. In caso contrario, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale chiederà indietro i soldi, trattenendoli dalle prossime pensioni.
In sintesi, vi è il rischio che alcuni pensionati possano trovarsi dei soldi in meno sui prossimi cedolini e si parla di taglio da 50 euro al mese. A dirla tutta, più che taglio, il termine corretto è recupero, ma parte dell’Inps, di somme erogate “indebitamente” nel corso del 2022.
L’operazione riguarda coloro che hanno un reddito non superiore a 35.000 e/o 20.000 euro, con un taglio complessivo che potrà raggiungere la cifra massima di 200 euro, ossia 4 decurtazioni al mese da 50 euro.
Sulla base di quanto statuito dai decreti legislativi n. 50/2022 e n. 144/2022, se i redditi rilevanti a consuntivo sono risultati superiori ai limiti previsti, l’Inps ha già provveduto ad inviare una comunicazione di indebito attraverso la “Piattaforma per la notificazione digitale degli atti della pubblica amministrazione – SEND – Servizio Notifiche Digitali”.
Sul sito dell’ente si legge che il recupero «verrà effettuato con trattenuta su pensione e rate mensili di Via Ciro il Grande, 21 – 00144 Roma +39 06 5905 5085 ufficio.stampa@inps.it 50 euro a partire dalla mensilità di giugno 2025 mentre, laddove non sia possibile procedere al recupero con trattenuta su pensione, si procederà alla spedizione dell’Avviso di pagamento PagoPA».