Pensa di avere l’Alzheimer, dopo anni la scoperta choc: ecco quale

Per tanti anni era convinta di essere affetta dal terribile morbo, poi l'incredibile scoperta. E' la storia incredibile di un'insegnante 50enne: ecco cosa ha rivelato.

Pensa di avere l’Alzheimer, dopo anni la scoperta choc: ecco quale

Si tratta di una vicenda drammatica con dei risvolti assolutamente incredibili. Protagonista di questa disavventura è una comunissima insegnante 50enne che, a discapito della giovane età, aveva iniziato ad accusare dei disturbi molto preoccupanti. Madre di tre figli, la sua quotidianità risentiva sempre più di questi strani sintomi.

Sempre più debilitata, aveva iniziato a consultare tanti medici per cercare di venirne finalmente a capo. Purtroppo la diagnosi è stata impietosa, la donna sembrava soffrire del morbo di Alzheimer. Nonostante non ci fosse spazio a molti dubbi, a distanza di tempo la sventurata signora decise di voler trovare altre conferme: ecco l’incredibile scoperta.

Cosa ha scoperto

Questa assurda vicenda risale a più di 30 anni fa, quando la suddetta signora scozzese ha iniziato a soffrire di sintomi come mal di testa, dolori muscolari e problemi alla memoria, tutti riconducibili a quella terribile malattia. Tutti i medici che aveva consultato sembravano confermare la nefasta diagnosi, sino a che la donna non ebbe l’idea di inviare dei campioni di sangue ad un laboratorio tedesco.

Ed è proprio dal responso dell’analisi che è emersa l’incredibile verità: la donna non soffriva del morbo di Alzheimer, ma era affetta dalla malattia di Lyme. In sostanza, si trattava di una semplice infezione batterica contratta in seguito ad un morso di una zecca. A quel punto alla donna è bastato prendere gli antibiotici adatti per riuscire a rimettersi in sesto e a recuperare persino la memoria.

Memore di quella drammatica esperienza, l’insegnante 50enne si è impegnata da quel momento ad avviare una forte campagna di sensibilizzazione con lo scopo di rendere accessibili a tutti i test. Quando questo obiettivo sarà raggiunto, si eviteranno facilmente disavventure di questo tipo. Ci si chiede, infatti, come sarebbe andata se la donna si fosse arresa alla prima diagnosi invece che cercare altre strade.

 

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