Parotite, i sintomi a cui prestare massima attenzione (2 / 2)

La parotite è una patologia conosciuta dalla scienza. Adesso si sa anche come curarla. Prima di cominciare il nostro discorso per chi non lo sapesse la parotide è una condizione che colpisce i parotidi, ovvero le ghiandole salivari.

Queste a causa di un virus che solitamente è il Paramyxovirus si infiammano e provocano tanto fastidio nelle persone. Le ghiandole durante la patologia si ingrossano. Esse si trovano come spiega l’Istituto Superiore di Sanità sul proprio sito web sotto i padiglioni auricolari, dietro l’angolo della mandibola.

Per questo quando si ha questa condizione solitamente si avverte fastidio un pò in tutto il corpo. Prima che le ghiandole si ingrossino infatti possono presentarsi brividi, cefalea e una leggera febbre. Dopo di ciò si entra nel pieno della condizione con le ghiandole che si ingrossino.

Anche questa patologia si trasmette soprattutto attraverso le goccioline di salive che contengono il virus. Solitamente si è contagiosi nei 6 giorni che precedono la comparsa dei sintomi anche se in caso di carica virale molto imporrtante la contagiosità può avvenire entro i nove giorni dalla comparsa dei sintomi.

Nei bambini la patologia si risolve in maniera spontanea nella stragrande maggioranza dei casi. Per chi invece contrare la patologia in una forma più severa o di media entità si assegano analgesici e antipiretici, questo in modo da controllare la febbre che potrebbe anche salire un pò.

Per evitare di rimanere contagiati buona norma è sempre usare buone pratiche igieniche nonchè vaccinarsi contro questa patologia. Il vaccino contiene virus vivi attenuati, cioè modificati in modo da renderli innocui, ma capaci di stimolare le difese naturali dell’organismo.