Parla la cugina di Liliana Resinovich e punta il dito contro il… (2 / 2)

Silvia, la cugina di Liliana Resinovich, nelle scorse ore è stata opspite di Storie italiane, commentando  l’ultimo aggiornamento attorno al caso di Lilly, quello della  tavernetta, trovata a casa dell’amico speciale della pensionata,  Claudio Sterpin,  da sempre in contrapposizione con il marito della dona, Sebastiano.

Silvia, come un fiume in piena, ha esclamato:  “Ci stiamo dimenticando che è morta una donna, è lei la parte lesa, non noi. Sono tre anni che va avanti così, che parla del suo dolore. Hanno tirato fuori le botole di Claudio, ma non si vergognano? Fanno quel trabocchetto a un uomo di 85 anni che si è fatto due settimane di ospedale? Le ho anche io le botole a casa mia, le vengano a vedere. Io non ho mai accusato Sebastiano, dico solo che sa molte cose che non ha mai detto, ma fare il trabocchetto a Claudio in questo momento che verrà fuori la verità mi sembra molto meschino”.

La donna ha difeso Sterpin che,  dopo  aver segnalato  la presenza di una  botola nascosta a casa sua,  si è trovato al centro di un caso dal fortissimo clamore mediatico, finendo in un servizio televisivo. . Silvia non crede al gesto estremo,  non vuole colpevolizzare Sebastiano ma lo accusa di aver mentito troppe volte dopo la scomparsa di Liliana.

Ritiene che, da marito, non abbia fatto tutto il possibile per scoprire  dove si trovasse la moglie.  Dal suo canto, il fotografo   si è detto sereno, non sapendo cosa sia  accaduto a Liliana. A gennaio ci sarà la seconda perizia sull’esame autoptico e se dovesse emergere che alla donna sia stata tolta la vita, questa per lui sarebbe l’ennesima  sofferenza.

Ricordiamo   che Sebastiano non è indagato e che il giallo della Resinovich è più vivo che mai, sebbene, dal suo ritrovamento, siano passati già tre anni.