Papà uccide il figlio e manda la foto alla moglie (2 / 2)

Gabriel Enrique Gonzales Cubillos è finito in manette e non per un reato da poco, per furto o spaccio. Su di lui pende un’accusa gravissima: quella di aver ucciso il figlioletto, soffocandolo a morte. Dopo aver commesso l’omicidio, il 50enne, con estrema freddezza, ha inviato alla ex moglie le foto del cadavere del povero bambino.

Dettagli sconcertanti che rendono la tragedia ancora più macabra. I fatti risalgono al 3 ottobre di quest’anno, quindi a pochissimi giorni fa, e il delitto è stato commesso in una stanza dell’Hotel El Rey di Melgar, nel Dipartimento di Cundinamarca, nella Colombia centrale. Il terribile fatto di cronaca è rimbalzato sulle principali testate e la domanda di chi si è imbattuto in questa notizia è stata unanime: come può, un genitore, compiere tutto questo ai danni di chi ha messo al mondo? Sin da quando il cadavere è stato rinvenuto dagli impiegati dell’hotel, gli inquirenti si sono attivati per ricostruire la dinamica dell’omicidio.

Il caso è stato ripreso dall’autorevole Mirror, in cui è riportato che l’aguzzino avrebbe rapito il figlioletto Gabriel, di soli 5 anni, il giorno precedente quello in cui ha posto fine alla sua esistenza. Lo ha soffocato, per poi inviare, via whatsapp, con la stessa facilità con cui si inviano link di canzoni e messaggi del buongiorno, le foto del cadavere del bimbo, con una frase di precisazioni, rivolta all’ex moglie: “Non ha sofferto. Ora puoi divertirti da sola con Edilson e Wesly senza Tricitico e tanto meno io. Congratulazioni”.

Gabriel Enrique Gonzales Cubillos, dopo il fermo ad un posto di blocco, è finito in manette. Nel corso della prima udienza, dopo che la procura gli ha mostrato le tante prove a suo carico, tra cui una serie di foto e di video relative alla stanza 205 dell’hotel che ha fatto da scena criminis, ha accettato il reato di omicidio aggravato. Allo stato attuale, è detenuto nel carcere di Picaleña in una cella di massima sicurezza e potrebbe essere condannato a 50 anni di reclusione.

Dato che all’orrore non c’è mai una fine, il 50enne, avendo bene in mente il piano omicida che intendeva mettere in atto, ha deciso di imprimerlo su una chiavetta USB, per poi consegnarla alla ex moglie, Consuelo Rodriguez. La donna, nel vedere il contenuto del dispositivo, ha provato a scongiurare il peggio, allertando immediatamente la polizia ma, purtroppo, il piccolo Gabriel era già stato soffocato a morte.