Papà tiene il figlio così, il motivo stupirà tutti (2 / 2)

Alla periferia di Torino, un giovane papà si è trovato alla prese con una vicenda davvero assurda che è divenuta immediatamente virale, dal momento che molti genitori si sono immedesimati nell’incubo vissuto da un giovane padre, in una giornata iniziata all’insegna della tranquillità.

Un bambino di pochi mesi di origine croata ha rischiato di morire soffocato dopo aver ingerito il tappo di una bottiglia di plastica che il padre stava bevendo al tavolino di un bar. L’intervento di una vigilessa, che si trovava nel bar per prendere un caffè in un momento di pausa, ha salvato la vita al piccolo che era già diventato cianotico, scongiurando il tragico epilogo.

Una donna davvero eccezionale, ligia al dovere che è riuscita a salvare la vita al piccoletto, pur non essendo in servizio. La vigilessa  ha fortunatamente salvato la vita al bimbo praticandogli la manovra di Heimlich nella zona tra sterno e ombelico. Tutto si è risolto nel migliore dei modi, dato che  il neonato ha rigettato il tappo tornando a respirare regolarmente. La manovra di Heimlich è una procedura d’emergenza di disostruzione delle vie aeree. Più precisamente, questa particolare manovra è considerata una tecnica di primo soccorso che si deve mettere in pratica in caso di rischio di soffocamento causato da un’ostruzione delle vie respiratorie.

La manovra di Heimlich,  caratterizzata dall’esecuzione di quelle che si definiscono come spinte o compressioni addominali, prende il nome dal medico che per primo la descrisse nel 1974. Da allora, la manovra viene utilizzata con successo contro il soffocamento causato dalla presenza di corpi estranei nelle vie aeree, benché vi siano alcune limitazioni al suo uso riguardanti soprattutto lattanti e neonati.

Solo grazie al prezioso e fortuito intervento della vigilessa, cui si sono aggiunti i sanitari, giunti sul posto per soccorrere il piccolo, è stato possibile evitare il peggio. Un vero e proprio incubo, conclusosi, per fortuna, felicemente, a differenza di altri casi in cui non c’è stato scampo per il povero malcapitato. Una storia davvero forte, questa.