Papa Ratzinger, la verità sul vestito indossato al funerale (2 / 2)

Chi si nasconde dietro gli abiti di Papa Benedetto XVI? Parliamo di un grande artista delle vesti ed organista: Filippo Sorcinelli, marchigiano, che vedete in foto. E’ stato lui a confezionare la mitra bianca, bordata d’oro, per i funerali del papa Emerito. 

Il suo primo atelier Lavs (sigla che letta insieme significa lode in latino) è stato aperto a Sant’Arcangelo di Romagna e oggi lo troviamo anche a Roma e, fresco d’apertura, ad Assisi; guarda caso proprio nei territori che, nella storia, sono da sempre associati alle figure papali. Ed ‘ per questo motivo che viene chiamato il sarto dei Papi. Gli abiti vengono progettati con l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice.

Al Corriere di Romagna, Filippo Sorcinelli ha spiegato: “Ho realizzato il copricapo che indossa. Il rituale della sepoltura prevede che i pontefici, anche quelli emeriti, indossino oltre alla mitra, dove il bianco simboleggia la purezza, anche la casula rossa che rappresenta il sangue dei martiri a difesa della fede: è una costante che arriva da Costantinopoli”.

Un artista davvero molto ricercato che per papa Ratzinger ha confezionato una decina di vesti e che ora produce abiti per papa Francesco. Un artista sensibile che ha avuto modo di conoscere papa Ratzinger e che, per questo, ha affidato al quotidiano un toccante ricordo, in cui ha sottolineato le caratteristiche che hanno reso unico questo papa: “Quando è morto mi sono sentito svuotato, la sua caratteristica più evidente era l’umiltà. Era una persona semplice, che univa la forza intellettuale alla forza d’animo e alla timidezza, che è la virtù dei forti”.

Ma da dove è iniziato questo suo lavoro che lo ha portato ad essere chiamato santo dei papi? Come avviene molto spesso, i grandi compiono grandi gesta inizialmente per pura casualità. 21 anni fa, un amico che si faceva sacerdote, chiese a Sorcinelli di realizzargli l’abito. Filippo aprì una partita iva e cominciò il suo percorso che lo ha portato a raggiungere grandi risultati. Il suo mood? Quello che “un paramento sacro va oltre la definizione di abito perché dovrebbe aiutarci a vedere quell’Altro in quell’Altrove dove si abbattono tutti i muri del nostro quotidiano. Si cerca l’Assoluto anche con l’esperienza incredibile e misteriosa dell’Arte”. E come dargli torto?