Papa Leone XIV e il caso Emanuela Orlandi: la rivelazione del fratello Pietro (2 / 2)

Con l’elezione di Papa Leone XIV, nato Robert Francis Prevost, Pietro Orlandi ha voluto rinnovare il suo appello accorato per la verità sulla scomparsa di sua sorella Emanuela, avvenuta il 22 giugno 1983. Quarantadue anni dopo, la famiglia Orlandi continua a chiedere giustizia, e Pietro spera che questo nuovo pontificato possa finalmente rappresentare una svolta.

Vorrei che fosse un Pontefice coraggioso. Spero di incontrarlo presto”, ha dichiarato, rivolgendosi direttamente al nuovo Papa. Pietro si trovava in piazza San Pietro, insieme alla madre e ad altri familiari, al momento dell’annuncio del nuovo Pontefice. Non conosce personalmente Leone XIV, ma confida che, avendo vissuto a lungo a Roma, conosca almeno i contorni della vicenda.

Verità e giustizia sono insegnamenti centrali del Vangelo – ha ricordato – e spero che questo pontificato li metta davvero al centro. Ieri il Papa ha parlato di accoglienza verso chi soffre. Tra questi ci siamo anche noi”. Con l’arrivo di Leone XIV, si apre il quarto pontificato dalla scomparsa di Emanuela.

Per Pietro, questo dato è emblematico. “La scomparsa di mia sorella non è solo un dolore familiare, ma un caso che riguarda anche la credibilità della Chiesa. Affrontarlo con coraggio sarebbe un segnale forte, soprattutto per i giovani e per chi chiede trasparenza”. Secondo Orlandi, un incontro con il Papa non rappresenterebbe solo un momento di conforto personale, ma anche un’occasione per la Chiesa di riconnettersi con i valori di verità e giustizia.

Sebbene sia consapevole del fatto che il Vaticano abbia ‘tante questioni da affrontare’, si dice convinto che la vicenda della povera Emanuela non possa passare in secondo piano. Per il futuro continua a sperare con ottimo, nella speranza che almeno questo Papa riesca ad imporsi su chi sa la verità e la faccia così trapelare.