Nel cuore del Vaticano si infittisce il mistero sul benefattore che ha finanziato la sepoltura di Papa Francesco nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Il testamento del Pontefice, reso pubblico dalla Sala Stampa vaticana, menziona una somma destinata alla preparazione della tomba, ma senza indicare l’identità del donatore.
È certo però che i costi non saranno sostenuti né dal patrimonio personale del Papa né dalle finanze vaticane. La gestione dell’intera operazione è stata affidata a monsignor Rolandas Makrickas, arciprete coadiutore della basilica, che ha scelto però di non commentare, alimentando ulteriormente la curiosità.
Secondo fonti giornalistiche, in particolare Affaritaliani.it, due sarebbero i principali indiziati: la famiglia Berlusconi e la Corona di Spagna. La donazione, si ipotizza, ammonterebbe a circa un milione di euro, già versati su un conto della Banca Popolare di Sondrio intestato al Capitolo di Santa Maria Maggiore, con la causale “Donazione Basilica Papale di Santa Maria Maggiore”.
Il mittente, tuttavia, rimane anonimo. L’ipotesi più accreditata sembra essere quella che porta alla famiglia Berlusconi. Voci vicine all’ambiente sostengono che Silvio Berlusconi abbia predisposto il lascito anni fa, delegando il figlio Piersilvio ad attuarlo solo alla dipartita del Papa.
Il gesto sarebbe motivato da un profondo sentimento di gratitudine. A rafforzare questa tesi, la forte mobilitazione dei media Mediaset nella copertura della dipartita del Pontefice e una mail interna di Piersilvio che elogia l’operato dei giornalisti in queste giornate delicate. Parallelamente, si fa strada anche l’ipotesi di una donazione voluta da Re Felipe VI e dalla Regina Letizia di Spagna, legati personalmente a Papa Francesco. Tuttavia, fonti diplomatiche spagnole si mantengono sul vago, parlando genericamente della discrezione del sovrano in materia di atti spirituali.