Le condizioni di Papa Francesco continuano a essere stabili, ma i medici mantengono la prognosi riservata. Non ha avuto febbre e gli esami del sangue sono rimasti stabili. La fisioterapia respiratoria e motoria prosegue con successo. L’ultimo bollettino medico ha confermato che il Papa non ha presentato episodi di insufficienza respiratoria e che il quadro clinico rimane stabile, con il prossimo aggiornamento previsto per sabato.
La sua voce affaticata nel messaggio audio e il respiro corto hanno evidenziato le sue difficoltà respiratorie. Sebbene la sua condizione sia stabile, non si registrano miglioramenti significativi, e la prognosi resta riservata.
Il Pontefice continua a ricevere ossigenoterapia ad alti flussi per sostenere i suoi polmoni debilitati. L’esperto di malattie respiratorie Massimo Pistolesi ha analizzato la voce del Papa, rilevando segni di grave affanno e ipossia. La difficoltà nel completare le frasi senza riprendere fiato indica una condizione critica, con il rischio che le capacità di recupero si esauriscano nel tempo.
Un aspetto preoccupante è la possibile difficoltà di deglutizione, che potrebbe portare a inalazioni di cibo nei polmoni, favorendo infezioni e broncospasmi. In passato, si era parlato di un ritorno alla nutrizione solida, ma il fatto che i medici abbiano sottolineato questo aspetto lascia supporre problemi legati alla protezione delle vie respiratorie.
L’ossigenoterapia a flussi elevati, solitamente riservata a pazienti gravi, suggerisce che il Papa necessiti di un supporto costante, consentendogli forse di svolgere alcune attività minime, ma non una vita regolare. Inoltre, il suo aspetto fisico – viso scavato ma gonfio – indica un possibile uso prolungato di cortisone, farmaco che offre benefici immediati ma compromette nel tempo la forza muscolare e la capacità respiratoria autonoma. Secondo Pistolesi, la stabilità attuale potrebbe non durare a lungo. I medici, evitando aggiornamenti dettagliati, lasciano intendere che la situazione sia critica e che non vi siano reali possibilità di miglioramento.