Gli ultimi scatti pubblici di Papa Francesco mostrano sempre un uomo alle sue spalle, che lo accompagna. Lo ha fatto durante il ricovero al Gemelli, gli ha condotto la carrozzina nelle sue visite a sorpresa, è salito in papamobile nel giorno di Pasqua. Proprio a quest’uomo il pontefice ha pronunciato le sue ultime parole, che sono un colpo al cuore.
Parliamo dell’infermiere personale del Papa, Massimiliano Strappetti, che Bergoglio ha voluto espressamente ringraziare nelle ore precedenti il suo trapasso, con queste parole: “Grazie per avermi riportato in Piazza”. E’ stato proprio Strappetti a salvare la vita al Pontefice, suggerendogli l’operazione al colon, al punto che Bergoglio decise di nominarlo suo assistente sanitario personale, con un contratto specifico.
L’infermiere, 52 anni, è stato vicino al Papa nei 38 giorni di ricovero al Gemelli e nel corso della sua convalescenza a Casa Santa Marta, oltre che nel giorno di Pasqua, quando il papa, dopo la benedizione dell’Urbi et Orbi, è salito con Strappetti in papamobile.
La vigilia di Pasqua, l’infermiere aveva accompagnato il Papa in piazza di San Pietro per rivedere il “percorso” pasquale. Bergoglio, fidandosi ciecamente di lui, gli ha chiesto: “Credi che posso farlo?” , ricevendo le tranquillizzazioni da parte sua. Nel giorno di Pasqua, dopo la benedizione e il giro in papamobile, Bergoglio ha riposato a Santa Marta, cenando serenamente.
I primi segnali dell’ictus sono comparsi alle 5,30 di lunedì, quando il Papa ha fatto un cenno di saluto con la mano dal suo letto proprio verso l’infermiere, entrando in coma e spegnendosi velocemente. Strappetti, per chi non lo sapesse, ha fatto parte dell’equipe medica che aveva assistito Papa Giovanni Paolo II e poi di Benedetto XVI.