Ad intervenire sulla situazione di Papa Francesco è stato anche il professor Massimo Andreoni, specialista appunto in patologie polmonari e respiratorie. Secondo l’esperto la situazione di Francesco è abbastanza seria.
“Dobbiamo fare molta attenzione, la situazione è delicata: certamente il ricorso all’ossigeno ad alti flussi sta ad indicare che c’è una insufficienza respiratoria molto importante e che il quadro respiratorio di Papa Francesco è più impegnativo” – così ha detto senza giri di parole parlando all’Adnkronos lo stesso Andreoni.
“Se è colpa della terapia che non sta rispondendo o se sia da attribuire alle condizioni di salute pregresse e attuali del Pontefice non lo sappiamo. Di sicuro per il Santo Padre sono ore critiche” – ha affermato ancora lo stesso Massimo Andreoni che si è detto ovviamente preoccupato per le condizioni del Santo Padre.
Una situazione che comunque invita alla prudenza e infatti ad essere decisive saranno le prossime ore quando si saprà se la terapia sta funzionando o meno. Nel frattempo a Francesco è stata diagnosticata una lieve insufficienza renale.
“Diventa fondamentale vedere come reagisce nelle prossime 24 ore, capire se questa insufficienza respiratoria viene superata o se sia necessario intervenire per migliorare la capacità respiratoria” – ha affermato Andreoni direttore scientifico della Società italiana di patologie infettive e tropicali (Simit).
Vedremo quindi come evolverà il quadro clinico nelle prossime ore e nei prossimi giorni, la speranza è che il Papa possa riprendersi presto e continuare le sue attività . E già si parla di dimissioni e di organizzare il Conclave, ma come ha detto Francesco ci sono in queste ore tanti gufi ma lui continua ad essere più forte di tutto.