In questi giorni di grande preoccupazione per le condizioni di salute di Papa Francesco, ricoverato per una polmonite bilaterale al Policlinico Gemelli di Roma, arriva una lettera commovente. Il rapporto tra Papa Francesco e la comunità LGBTQ+ si è intensificato durante la pandemia, anche grazie al supporto di don Andrea Conocchia, parroco di Torvaianica.
Come noto, questi offrì aiuto alle sex worker trans abbandonate durante il lockdown. Grazie alla sua mediazione, la Santa Sede ha inviato supporto medico e assistenza alle donne trans di Torvaianica. Ora, Alessia Nobile, assistente sociale e attivista transgender, ha voluto esprimere tutta gratitudine nei confronti del pontefice da parte della comunità transgender.
La lettera, consegnata da suor Geneviève Jeanningros, missionaria delle Piccole sorelle di Gesù, inizia con parole di riconoscimento per l’inclusività e il sostegno ricevuti dal Papa: “Ci hai chiamato per nome, ci hai teso la mano senza volerci in ginocchio, ci hai voluto in piedi per guardarci negli occhi”.
Alessia, che ha incontrato Papa Francesco tre anni fa, ricorda l’incoraggiamento ricevuto dal Papa riguardo al suo libro, La bambina invisibile. Francesco le aveva detto: “Vai sempre a testa alta!”. Queste parole l’hanno segnata profondamente, così come l’incontro del 11 dicembre scorso, quando il Papa salutò affettuosamente tutte le donne trans presenti, scherzando anche sui taralli artigianali che Alessia gli aveva portato. La comunità transgender si sente vicina al Papa come a un amico, apprezzando il suo sostegno costante.
Alessia sottolinea che il Papa ha sempre visto in loro persone, al di là delle etichette, e ha risposto con affetto quando si è presentata come donna transgender: “Non m’interessa, dimmi il tuo nome!”. In questo momento difficile, la comunità transgender sta portando avanti un progetto di accoglienza per le donne trans anziane, spesso dimenticate dalla società.