Papa Francesco ha preso parte al Convegno Internazionale “Uomo-Donna immagine di Dio. Per una antropologia delle vocazioni”, promosso dal Centre de Recerche et d’Anthropologie des Vocations guidato dal cardinale Marc Ouellet, prefetto emerito del Dicastero per i Vescovi. Il pontefice, reduce da una brutta influenza, rivolgendosi ai partecipanti, ha sottolineato quanto l'”ideologia gender” annulli le differenze tra uomo e donna, definendolo il “pericolo più brutto dei nostri tempi“.
Il Pontefice aveva già definito il gender pericolosissimo nel suo discorso al Corpo diplomatico, mentre oggi ha parlato a braccio nuovamente di esso, ossia non si era preparato un discorso ma lo ha improvvisato, con delle parole decisamente molto forti che stanno facendo il giro di tutte le testate nazionali.
Il Papa ha dichiarato: “Ho chiesto di fare studi a proposito di questa brutta ideologia, che cancella le differenze e rende tutto uguale; cancellare la differenza è cancellare l’umanità. Uomo e donna, invece, stanno in una feconda tensione “ , prima di far leggere il suo discorso ad un collaboratore.
Per fortuna, dalle ultime immagini, il nostro Pontefice è apparso in buona forma, seppur “raffreddato”, stato che lo ha portato ad annullare diversi impegni nei giorni scorsi, dicendo: “è importante che ci sia questo incontro, questo incontro fra uomini e donne, perché oggi il pericolo più brutto è l’ideologia del gender, che annulla le differenze” , per poi consigliare ai partecipanti al Convegno di leggere il romanzo distopico “Il Padrone del mondo“, in cui profeticamente si parla di questa tendenza a cancellare tutte le differenze, dunque esso contiene i problemi di oggi.
Come riportato da autorevoli siti nazionali, il testo che papa Francesco ha consegnato al suo collaboratore, si sofferma sull’importanza di avviare, a livello accademico, una riflessione sulle vocazioni nella Chiesa e nella società, per poter valorizzare la dimensione antropologica, partendo da una verità: quella che “la vita dell’essere umano è vocazione” che si esprime nella condivisione del proprio essere e dei propri doni “con gli altri” e “per il bene comune”. Questa scoperta, come riportato su Vatican News, “ci fa uscire dall’isolamento di un io autoreferenziale e ci fa guardare a noi stessi come a una identità in relazione: io esisto e vivo in relazione a chi mi ha generato, alla realtà che mi trascende, agli altri e al mondo che mi circonda, rispetto al quale sono chiamato ad abbracciare con gioia e responsabilità una missione specifica e personale”. Il papa ha aggiunto che nel contesto culturale attuale a volte o si dimentica o si oscura questa realtà, e questo potrebbe ridurre l’essere umano ai suoi soli bisogni materiali o alle sue esigenze primarie, come fosse un oggetto senza coscienza e senza volontà, semplicemente trascinato dalla vita come parte di un ingranaggio meccanico. Parole forti, queste pronunciate dal Papa. E voi, cosa ne pensate? Siete d’accordo con lui? Ditecelo nei commenti, se vi va.