
Le condizioni di salute di Papa Francesco continuano a tenere in apprensione milioni e milioni di fedeli, non solo in Italia ma nel mondo. Purtroppo, non è più un giovincello e le patologie sono all’ordine del giorno, ma è in queste ore che la sua situazione ha catturato maggiormente l’apprensione di tutti noi.
Papa Bergoglio, in carrozzina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, nel rivolgersi ai componenti della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche (Fiuc) ricevuti in occasione della celebrazione del centenario di fondazione, è apparso visibilmente provato, facendo molta tenerezza.
Ha trovato la forza di dire: “Avrei da leggere un discorso lungo, ma ho il respiro un po’ affannato; vedete, ancora questo raffreddore che non se ne va! Mi prendo la libertà di consegnare il testo a voi così che lo leggiate”. Parole , le sue, che hanno colpito tutti quanti noi, che avremmo tanto voluto stringerlo poiché potrebbe essere nostro padre, nostro nonno.

Lui è un uomo tenace, forte, coraggioso, ironico ma non più un ragazzino, avendo ben 87 anni e da diverse settimane è alle prese con dei malanni che non lo mollano. Già prima del 25 dicembre, Papa Francesco ha dovuto fare i conti con una brutta infezione polmonare. Pur essendosi sottoposto con prontezza alle cure del caso, ad oggi non riesce a riprendersi completamente.
A fine novembre, ha dovuto fronteggiare una bronchite acuta e infettiva, sottolineando quanto sia doveroso prendersi cura di se stessi. Purtroppo le condizioni di salute del Papa sono precarie da diverso tempo e, ancora una volta, si è affidato a poche parole, per poi lasciare spazio ad un discorso preparato, proprio come è successo 1 settimana fa, quando ha incontrato dei comunicatori francesi. Nonostante il brutto raffreddore e la tosse, restano confermati i suoi viaggi in Argentina e Polinesia. Ancora una volta, tutti ci siamo stretti attorno a lui, cui auguriamo una pronta guarigione.