Dopo il funerale di Papa Francesco, è iniziato il periodo dei Novendiali, nove giorni consecutivi di celebrazioni eucaristiche in suo suffragio. Questa antica tradizione, che affonda le radici nella Roma pre-cristiana, è stata adottata dalla Chiesa per commemorare i defunti, sostituendo i riti pagani con la celebrazione della Messa.
Regolati oggi dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, i Novendiali rappresentano un momento di partecipazione universale, coinvolgendo gruppi diversi ogni giorno per sottolineare l’ampiezza del ministero papale e l’universalità della Chiesa di Roma. Il programma è stato approvato dai 103 cardinali riuniti nella seconda Congregazione generale il 23 aprile.
Le celebrazioni sono iniziate con la Messa esequiale del 26 aprile, presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re sul sagrato della Basilica di San Pietro, alla presenza di circa cinquemila tra cardinali, vescovi e sacerdoti. Le Messe proseguiranno fino al 4 maggio. Ogni giornata dei Novendiali è dedicata a un diverso gruppo: il 27 aprile ai dipendenti e fedeli della Città del Vaticano, il 28 aprile alla Chiesa di Roma, il 29 aprile ai Capitoli delle Basiliche Papali, il 30 aprile ai soli cardinali.
Il 1° maggio è riservato alla Curia Romana, il 2 maggio alle Chiese Orientali, il 3 maggio agli Istituti di Vita consacrata e il 4 maggio nuovamente ai cardinali. Tra le novità introdotte da Papa Francesco, figura la revisione dell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, approvato nel 2024. Sono stati inseriti quattro formulari di preghiera, ampliando così le possibilità liturgiche rispetto al passato.
Questo aggiornamento testimonia l’attenzione di Papa Francesco alla semplicità e alla partecipazione allargata nelle celebrazioni per il Papa defunto. Le giornate dei Novendiali non sono solo un’occasione di preghiera, ma anche un momento solenne che accompagna il passaggio verso l’elezione del nuovo Pontefice, mantenendo viva l’universalità e la comunione della Chiesa di Roma.