La bronchite è un’infiammazione dei bronchi che, nella maggior parte dei casi, ha un decorso benigno e si risolve spontaneamente. Tuttavia, in presenza di condizioni specifiche, può diventare problematica. Claudio Micheletto, presidente dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO), spiega che, pur non essendo una patologia particolarmente grave, la bronchite può complicarsi in alcuni pazienti.
Gli accertamenti diagnostici avanzati, come radiografie del torace, TAC o analisi del catarro, sono generalmente richiesti solo quando la bronchite non risponde alle terapie convenzionali. Questi esami permettono di individuare eventuali cause sottostanti e di escludere patologie più gravi. Micheletto sottolinea due categorie di pazienti per cui la bronchite può risultare particolarmente impegnativa.
La prima è rappresentata da chi soffre di patologie respiratorie croniche, come asma, bronchite cronica o fibrosi polmonare. In questi casi, l’infiammazione bronchiale può determinare una riacutizzazione dei sintomi, aggravando il quadro clinico. La seconda categoria a rischio è quella degli anziani, i cui sistemi immunitari sono spesso meno reattivi a causa della senescenza immunologica, con una maggiore difficoltà a contrastare le infezioni.
È importante distinguere la bronchite dalla polmonite, poiché quest’ultima colpisce direttamente il tessuto polmonare e ha un’evoluzione generalmente più severa. La gravità della polmonite dipende dall’estensione dell’infiammazione, come evidenziato durante la pandemia da Covid-19, in cui si sono osservate polmoniti bilaterali diffuse.
Sebbene la bronchite non sia una patologia letale di per sé, le sue complicanze possono esserlo, specialmente per la stretta correlazione tra funzione respiratoria e salute cardiaca: un’insufficienza respiratoria può infatti favorire scompensi cardiaci. Nei casi di infezioni resistenti ai trattamenti antibiotici standard, si possono impiegare terapie mirate. In ambito ospedaliero, gli specialisti possono ricorrere ad antibiotici endovena di seconda o terza scelta, selezionati in base al germe responsabile dell’infezione.