Silvio Garattini, presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, sta seguendo anche lui con molta attenzione la situazione di Papa Francesco. Tutti quanti concordano nel ritenere importante la situazione del Santo Padre.
“Le condizioni cliniche del Santo Padre rimangono critiche, ma stazionarie. Non si sono verificati episodi acuti respiratori ed i parametri emodinamici continuano ad essere stabili” – così ha comunicato la Santa Sede nel bollettino serale del 25 febbraio, bollettino che era tanto atteso.
E c’è attesa soprattutto per il bollettino di oggi 26 febbraio quando si dovrebbero conoscere anche i risultati della tac di controllo effettuata sempre il 25 febbraio al Gemelli. Da questo esame si capirà di più circa le condizioni del pontefice e anche eventualmente i suoi tempi di recupero.
Al momento come informato anche dal Vaticano la prognosi del pontefice resta riservata anche se si continueranno a dare gli aggiornamenti per quanto riguarda il suo stato di salute e gli eventuali progressi o peggioramenti. Ed ecco le parole di Garattini che da questo punto di vista sono molto importanti.
“Non ci sono grandi problemi nell’uso di forti dosi di antibiotici, salvo il fatto possono alterare il microbiota intestinale, poi alcuni effetti non li conosciamo benissimo” – ha affermato Garattini parlando con l’agenzia Adnkronos. “Ci sono studi che parlano di un asse intestino-cervello, ma non ci sono certezze che questi farmaci interferiscano e in che modo” – ha aggiunto l’esperto.
Il quale comunque ci tiene a ribadire che “il quadro clinico del Papa è grave. Ci sono problemi polmonari, c’è appunto il rischio spesi che potrebbe sopraggiungere, un inizio di danno renale. Ma è seguito ad altissimo livello medico, e tutti ci auguriamo che possa riprendersi e tornare ad esserci a lungo perché la sua figura e le sue parole sono fondamentali”- così conclude il suo intervento Garattini.