Papa Francesco, cosa accadrà il 29 ottobre prossimo (2 / 2)

La pace, dice il nostro Pontefice, è stata troppe volte repressa, segnata alle violenza, negata persino ai bimbi, innocenti vittime di un’atroce barbarie. Purtroppo la richiesta di pace viene messa a tacere da chi è belligerante, che sceglie, spesso, di adottare la strategia dell’indifferenza.

Più si combatte, più l’odio viene esacerbato e la richiesta di aiuto da parte delle madri per i loro figli, delle famiglie in fuga, dei profughi, di chi sta per morire o di chi è gravemente ferito, non viene ascoltata. Occorre che i governanti rispettino seriamente e ascoltino chi invoca la pace. Questo, in parole spicce, è ciò che il nostro Papa desidererebbe. Ascolto, rispetto, serietà da parte delle autorità. Tornando indietro nel tempo, a un mese dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, i fedeli ricorderanno che Papa Francesco consacrò entrambi i Paesi al Cuore immacolato di Maria secondo la profezia di Fatima.

La celebrazione della penitenza si è tenuta a San Pietro, venerdì 25 marzo 2022, così come nel santuario portoghese di Fatima, in cui il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere apostolico ha tenuto contemporaneamente la stessa omelia del nostro Pontefice. A loro due si sono uniti in preghiera tutti i vescovi del mondo affinché la pace, la tanto implorata pace, prima o poi, arrivi.

Bergoglio non è stato l’unico a consacrare la Russia e il mondo alla Madonna. Prima di lui, lo ha fatto Pio XII in due occasioni: nel 1942 invocando la pace e la sconfitta di comunismo e nazismo e, dieci anni dopo, nel 1952, consacrando i popoli della Russia per chiedere alla Madonna il crollo del comunismo. Papa Montini e Giovanni Paolo II sono stati gli altri due pontefici che hanno compiuto lo stesso rito di pace, per la Russia e per tutto il mondo

Interpellato dal Sussidiario, il vescovo di Mosca Paolo Pezzi ha voluto offrire una spiegazione dell’atto di tutti questi grandi Papi che hanno fatto la storia della Chiesa Cattolica, dicendo: “Se è vero, come dice Dante nel suo bellissimo inno alla Vergine, che Maria “è di speranza fontana vivace”, allora consacrare al suo Cuore Immacolato il nostro cuore meschino, ma pulsante di un desiderio ultimo di felicità, significa non spegnere quella fiammella del desiderio che è in noi. Il Cuore aperto a Dio, purificato dalla contemplazione di Dio è più forte dei fucili e delle armi di ogni specie”. E’ in questa esaustiva risposta che è racchiuso il significato del rito della pace.