Papa Francesco ha deciso di non riposare nelle Grotte Vaticane, come la maggior parte dei suoi predecessori del Novecento, ma nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Questa scelta rappresenta una significativa eccezione nella storia della Chiesa e riflette il carattere del suo pontificato: fedele alla tradizione ma capace di gesti inaspettati.
La sua sepoltura in una basilica mariana, piuttosto che nella tomba sotto San Pietro, sottolinea il suo legame personale con la Madonna e il desiderio di un approccio più semplice e pastorale. La decisione di farsi seppellire a Santa Maria Maggiore è legata soprattutto alla profonda devozione di Francesco per la Madonna Salus Populi Romani, l’icona mariana custodita nella basilica.
“La mia grande devozione“, ha detto più volte il Papa, che vi si recava in preghiera prima e dopo ogni viaggio apostolico. Inoltre, la scelta rispecchia il suo stile sobrio, lontano dagli sfarzi tradizionali, in linea con una Chiesa “povera e per i poveri”. Intanto la Chiesa ha preso in queste ore un’importante decisione per i fedeli. Di cosa si tratta?
Mercoledì 23 aprile la salma del Pontefice sarà trasferita nella Basilica di San Pietro per permettere ai fedeli di tutto il mondo di rendergli omaggio. La data è stata indicata come la più probabile dal direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni. Le modalità precise della traslazione saranno definite durante la prima Congregazione Generale dei Cardinali.
Successivamente, come detto, la salma del Pontefice troverà la sepoltura a Santa Maria Maggiore. Non è solo un luogo mariano, ma anche un simbolo di due grandi spiritualità care a Bergoglio: quella francescana e quella gesuita. La sua tomba non sarà tra quelle dei papi più recenti, ma in un luogo che parla della sua spiritualità personale e del suo impegno per una Chiesa più umile e missionaria. Una scelta che, come il suo regno, lascerà un segno profondo nella storia della Chiesa.