Fabiola Galioto, madre di Paolo Taormina, raggiunta dai giornalisti del Corriere della Sera, ha rotto il silenzio dopo il decesso del figlio, dichiarando in lacrime: “Paolo è deceduto da eroe, per difendere la gente del suo locale. Ho sentito l’ultimo respiro di mio figlio, ho sentito il suo cuore che si fermava, è deceduto fra le mie braccia”.
La donna ha raccontato: “Paolo mi aveva detto: ‘Mamma entra dentro, ci sono dei ragazzi che vogliono creare problemi. Ci penso io, non preoccuparti’ .Mio figlio era un ragazzo d’oro, sempre tranquillo, sempre pronto ad aiutare gli altri. Era soprattutto un grande professionista: aveva lavorato per alcuni anni negli Stati Uniti e adesso era felice per questa nuova attività che avevamo aperto da otto mesi. Faceva grandi progetti, per la sua famiglia, per il lavoro. Voleva che nel nostro locale i ragazzi fossero sereni e felici di vivere momenti di spensieratezza, lontano dalle preoccupazioni di ogni giorno. E invece la violenza di questa città l’ha travolto”.
Fabiola ha aggiunto che aveva sempre fatto dei cocktail al killer del figlio e ai suoi amici, in quanto nel loro locale vige gentilezza e disponibilità verso tutti i ragazzi che entrano, creando un clima familiare.
Nell’ultimo periodo, nel loro zona c’erano delle liti ogni fine settimana. Paolo faceva di tutto per tutelare i propri clienti, per evitare che succedessero problemi. E invece l’hanno freddato. Mamma Fabiola si chiede dove sua lo Stato.
“Paolo era un ragazzo adorabile, sempre gentile con tutti. Continuo a domandarmi: come si fa a colpire in testa a un ragazzo?” si chiede disperata, mentre riguardo al reo confesso del delitto del figlio, dice: ” Il killer? Bisognerebbe buttare via la chiave di certe celle”.
La mamma di Paolo si è poi lasciata andare a un duro ma comprensibile sfogo: “Che schifo di mondo sta diventando. Bisognerebbe buttare via le chiavi delle celle dove sono rinchiusi i killer”, chiosando: “Mio figlio è dentro una camera mortuaria, mentre il suo killer avrà la possibilità, già in questi giorni, di fare una videochiamata con i suoi familiari, magari potrà anche incontrarli di persona”.