Paolo Kessisoglu, oggi felicemente innamorato dell’architetta milanese Silvia Rocchi, è stato sposato con la giornalista e conduttrice Sabrina Donadel per 20 anni e, dal loro matrimonio, è nata Lunita, nel 2004. Proprio con lei, ha duettato sul palco di Sanremo Iammolie, il primo singolo della ragazza, che è uscito il 14 febbraio in radio e su tutte le piattaforme digitali per Sony Music Italy.
Padre e figlia hanno composto l’inedito assieme alla collaborazione Michele Canova Iorfida, Vincenzo Colella, Leonardo Zaccaria e Simone Sacchi. E’ un brano davvero profondo, riguardante la preziosità del dialogo di un padre con una figlia e viceversa. Chi ha un figlio adolescente, sa perfettamente quanto il periodo della pandemia da Covid abbia messo a dura prova la salute mentale degli adolescenti, già di suo, negli ultimi anni, molto più difficile del solito. E’ importante che un adolescente, se sta male, non si senta giudicato nella propria sofferenza, e questo Lunita lo ha messo all’interno del suo brano, a carattere cubitali.
Non a caso, nel pezzo, duettato col padre, viene affrontato il tema della sindrome degli hikikomori, di cui lei stessa ha sofferto. Essa colpisce i giovanissimi, che tendono a stare in disparte, ad isolarsi. Il nome della sindrome riprende il termine giapponese, che deriva, a sua volta, dal verbo hiku (tirare indietro) e komoru (ritirarsi). E’ stato lo psichiatra giapponese Takami Saito, nel lontano 1998, ad impiegare per la prima volta questa parola giapponese, facendo riferimento ad un insieme di segni e sintomi che servono a identificarla.
Purtroppo questa sindrome sta portando sempre più giovanissimi a isolarsi dal mondo esterno, restando chiusi in casa e si tratta di una vera e propria emergenza, pur non essendo riconosciuta come vera e propria patologia mentale, dunque non ancora inserita nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi alimentari. Dal momento che essa provoca gravi problemi per chi ne è colpito, è opportuno rivolgersi tempestivamente a psichiatri o psicologi.
La Sindrome di Hikikomori, ad oggi, viene confusa con altre gravi patologie dell’era moderna, come la depressione e dipendenza da internet, ragion per cui la corretta informazione è preziosa. I primi casi sono sorti in Giappone, ma dopo la pandemia da Covid sono in tanti gli italiani alle prese con essa. Come riconoscerla? Gli hikikomori, ossia i giovanissimi che ne sono colpiti, si chiudono nella stanza, rifiutando ogni forma di interazione sociale. C’è chi, vi resta per per lunghi periodi di tempo, al punto da lasciare lavoro, scuola, hobby e amicizie.