Palpitazioni, è il primo sintomo di una patologia più seria (2 / 2)

Le palpitazioni cardiache sono un sintomo comune che può essere causato da diverse condizioni di salute. Possono manifestarsi come un’accelerazione del battito o un’irregolarità del ritmo cardiaco, come nel caso delle extrasistoli. Sebbene spesso non abbiano conseguenze gravi, possono anche indicare un problema cardiaco, come un’aritmia.

Le palpitazioni possono derivare da fattori come stress, attività fisica intensa, assunzione di farmaci, emozioni forti o patologie ormonali. Tra i sintomi delle palpitazioni, si può avvertire un battito accelerato o irregolare, che si percepisce generalmente nel petto, nel collo o nella gola. La durata delle palpitazioni è importante: se durano solo pochi secondi, generalmente non è motivo di preoccupazione.

Tuttavia, se si verificano frequentemente o sono accompagnate da dolore al torace o difficoltà respiratorie, è opportuno rivolgersi a un medico. Le cause delle palpitazioni possono essere sia organiche che non cardiache. Tra le cause non cardiache troviamo l’ansia, il consumo di sostanze come nicotina e caffeina, e variazioni ormonali legate al ciclo mestruale o alla gravidanza.

I fattori di rischio principali includono lo stress, l’uso di farmaci stimolanti e la presenza di patologie cardiache. Se le palpitazioni diventano più frequenti, può essere necessario sottoporsi a una visita cardiologica. In caso di sospetta sofferenza cardiaca, il medico può prescrivere esami come l’elettrocardiogramma (ECG), l’holter cardiaco o l’ecocardiogramma, che aiutano a diagnosticare aritmie o altre problematiche.

Se le palpitazioni sono frequenti o accompagnate da sintomi gravi, come dolore al torace o vertigini, è fondamentale non sottovalutare la situazione e cercare assistenza medica tempestiva. Per prevenire le palpitazioni, è utile gestire lo stress attraverso tecniche di rilassamento, evitare sostanze che accelerano il battito cardiaco come la caffeina, e seguire le indicazioni del medico. Le palpitazioni possono nascondere aritmie come la fibrillazione atriale, la tachicardia ventricolare o l’extrasistolia ventricolare, che, se non trattate, possono portare a complicazioni gravi, tra cui ictus o insufficienza cardiaca.