Padre mette incinta la figlia 15enne ma l’orrore non finisce qui (2 / 2)

Mentre il mondo è pieno di genitori orfani, che piangono ogni giorno per la perdita dei loro figli, c’è chi compie su di essi i peggiori reati possibili. Si tratta di storie di cui non si vorrebbe mai parlare ma che sono l’emblema di una piaga devastante che non accenna ad arrestare la sua corsa. Parliamo, dunque, ancora una volta, di abusi domestici, di violenze sessuali fatte da un padre aguzzino ai danni della figlia minorenne, all’epoca dei fatti, nel 2021, di 15 anni. 

Ha abusato di lei più volte, fino a metterla incinta e sono stati i medici, durante l’effettuazione dei controlli, a far emergere tutto l’orrore della vicenda. L’adolescente era incinta e, dinnanzi all’evidenza, il padre orco, un pachistano residente regolarmente in Italia dal 2009, ha provato a sfuggire alla giustizia, addossando la responsabilità dei reiterati stupri, culminati con lo stato gravidico della vittima, ad un cugino che era venuto a far visita alla famiglia.

Ovviamente l’uomo non c’entrava nulla con l’accaduto per cui gli agenti del commissariato di Imola, città in cui si è verificato questo agghiacciante caso, hanno messo le manette al padre, con l’accusa di violenza sessuale, trasportandolo nel carcere bolognese della Dozza. Era stata in primis la ragazzina, in audizione protetta, a  lasciarsi andare ad una fortissima confessione: quella di essere stata vittima di stupri ripetuti da parte di colui che l’ha messa al mondo. A inizio 2021, la 15enne, accompagnata dal padre orco in pronto soccorso, ad Imola, è stata sottoposta ai dovuti accertamenti.

Dall’effettuazione dell’ecografia e dalle analisi mediche, è emerso il suo stato interessante, che l’orco ha prontamente addossato ad un cugino, giunto a far visita alla loro famiglia proprio nel periodo in cui sarebbe avvenuto il concepimento. Un atto dovuto, al fine di far emergere la verità dei fatti, avviare le necessarie indagini che hanno portato gli inquirenti a sospettare proprio il padre della vittima.

Avendo ormai sufficienti prove, riscontri, testimonianze, il pm Giampiero Nascimbeni ha chiesto e ottenuto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. La ragazzina, inizialmente paurosa, si è fatta coraggio, collaborando attraverso la sua dolorosa confessione, con coloro che si sono occupati del suo caso. Purtroppo non il primo, non l’ultimo, dato che all’orrore non c’è mai fine.