Paderno, Riccardo svela cosa ha fatto il fratellino che adorava (2 / 2)

Riccardo Chiaroni, nelle scorse ore, è stato di nuovo interrogato dalla Procura e ha ripercorso per l’ennesima volta che cosa è accaduto nella notte  a cavallo tra l’ultimo di agosto e il primo di settembre, quando, nel villino in cui viveva, ha sterminato la sua famiglia.

Un racconto straziante per tutti noi, quello fatto dal 17enne reo confesso, da cui è emerso che, dopo aver atteso che tutti i membri della sua famiglia andassero a letto, è sceso in cucina, ha preso un coltello, scagliando  40 fendenti contro il povero fratello minore Lorenzo,  raggiunto nel sonno.

Poco dopo, è stata la volta dei genitori che, dopo aver sentito le urla del 12enne, sono sopraggiunti nella camera del secondogenito.  Daniela Albano è stata finita con 12 fendenti. mentre il padre con 17.  Il Corriere della Sera  riporta che Riccardo è stato interrogato nel pomeriggio su richiesta dei magistrati della Procura dei minori che  si stanno occupando della strage di Paderno Dugnano, raccontando cosa sia successo quella sera.

Queste le sue parole: “Una serata normalissima, io e mio fratello eravamo in camera con degli amici, stavamo giocando alla PlayStation. Poco dopo le dieci sono andati a letto”.   Una serata normalissima, terminata con la mattanza famigliare, quella che il 17enne ha rilevato.

L’avvocato che lo difende ha dichiarato che il suo assistito è consapevole di aver fatto «una cosa sbagliata ma estemporanea, è chiaro che se ci avesse riflettuto non l’avrebbe fatto. Un gesto che non avrebbe mai compiuto».  Chi indaga, invece, ritiene che dietro il triplice delitto ci sia l’aggravante della premeditazione e ovviamente si continua a scandagliare la vita  del 17enne, responsabile di uno dei più efferati casi di cronaca dell’ultimo periodo.