Paderno, la rivelazione da brividi del 17enne: "Un minuto dopo…" (2 / 2)

Riccardo Chiarioni,  17 anni,  ha tolto la vita, nella notte tra sabato e domenica, al padre, alla madre e al fratellino di 12 anni. Nel ricostruire, dinnanzi al pm dei minori, quello che è successo nella villetta familiare di Paderno Dugnano, il ragazzo ha dichiarato: “Nella mia famiglia mi sentivo un corpo estraneo, oppresso”.

Riccardo ha aggiunto di aver sterminato la sua famiglia da solo, dunque non ci sono complici e nemmeno un vero motivo per cui ha tolto la vita ai genitori e al fratello. Il Corriere della Sera, che si sta occupando della mattanza familiare di Paderno Dugnano, ha riportato le dichiarazioni del reo confesso che noi riproduciamo, riprendendole fedelmente dal  famoso quotidiano.

Il 17enne ha confessato: “Non c’è un vero motivo per cui ho tolto la vita.  Ho pensato che uccidendoli tutti mi sarei liberato da questo disagio. Un minuto dopo, ho capito che non era facendolo che mi sarei liberato”. “Non è successo niente di particolare sabato sera. Ma ci pensavo da un po’, era una cosa che covavo”.

Stando al suo racconto, mentre tutti dormivano, si è alzato, recandosi in cucina a prendere un coltello da carne, con cui ha colpito prima il fratellino  senza una ragione precisa e poi i suoi genitori. In lacrime, nel provare a spiegare il famoso “disagio”  che lo ha portato a compiere la mattanza, ha detto:  “Non so davvero come spiegarlo. Mi sento solo anche in mezzo agli altri”. A casa come con gli amici, che non gli mancavano: “Non avevo un vero dialogo con nessuno. Era come se nessuno mi comprendesse”.

La sua è sembrata una confessione autentica, eppure Riccardo non  ha avuto gli strumenti per spiegare cosa sia davvero quel “disagio interiore”,  senza parlare di bullismo, di problemi con stupefacenti.  Forse, il suo disagio,  fa notare la stampa, è racchiuso nella sensazione che in tanti adolescenti provano: è il disagio di trovare una propria strada,  la difficoltà di diventare adulti.