Paderno Dugnano, Paolo Crepet spiega perché è successo (2 / 2)

Lo psicologo di fama nazionale  Paolo Crepet, in una lunga intervista a Il Messaggero, ha rivelato quale, secondo lui, è il motivo per cui la mattanza familiare di Paderno Dugnano si è consumata. L’esperto, da lungo tempo volto noto del piccolo schermo, ha dichiarato:  «I genitori non parlano più con i figli. Così le famiglie vanno in frantumi» .

Lo psicologo:  ha aggiunto: “Fare una foto per postarla sui social è facile, lo è meno prendersi le proprie responsabilità” .Crepet ha ribadito con fermezza che la  famiglia è in frantumi e che  quanto accaduto a Paderno Dugnano non deve sorprendere, in quanto la violenza  può esistere anche  all’interno di famiglie apparentemente perfette. Nel momento in cui gli viene chiesto perché la metà dei delitti avviene in  famiglia, lo psicologo  ha invitato a prendere atto del disfacimento della famiglia, tuonando: “. Da anni mi chiamate per commentare delitti di questo tipo… Ma davvero c’è qualcuno, compreso il ministro della Famiglia, che dica che esiste ancora la famiglia? Andiamo”

Il disfacimento è avvenuto perché non esistono più regole, perché non si parla più,  scambiando i soldi con le parole.  I genitori non sanno più dove siano i figli minorenni, se stiano consumando stupefacenti o  bevendo alcolici,   parlando con loro del superfluo . I genitori italiani sono protettivi in ciò per cui non dovrebbero esserlo, come per  per la scuola, ad esempio, se un figlio prende un brutto voto,  ma non per i figli  dopo le nove di sera, quando escono, ad esempio.

Nel momento in cui gli viene chiesto come si può migliorare la situazione, Crepet dice: “.Bisogna avere la scuola a tempo pieno e dare più soldi agli insegnanti. Ma lei pensa che ci sia un politico che pensa a queste cose? Però ho ragione io, me lo faccia dire!” Nel ritornare sulla mattanza di  Paderno Dugnano,   il giornalista fa notare a Crepet che sulla pagina Facebook di Fabio è pieno di foto con Riccardo, il figlio 17enne che gli ha tolto la vita.  Anche su questo, lo psicologo ha una spiegazione:  «Forse sono segnali del senso di colpa. Farsi la foto con un figlio è semplice, fare il genitore è più complicato. Dirgli se vai in motorino senza casco la prossima volta il motorino non lo vedi più è più complicato. E allora meglio mettere le foto su Facebook, più facile».

Tante volte Crepet è stato interpellato  da giornalisti e dalla stampa su come poter cambiare l’approccio con i figli. Già  ai tempi di Erika e Omar , Enrico Mentana, invitandolo come ospite al TG5, gli chiese cosa può fare un genitore e senza esitazioni, Crepet gli risposte:  “chiedere al figlio: come stai?”.   Mentana probabilmente pensò ad una battuta ma Paolo  ritiene che  forse questo delitto non ci sarebbe stato se qualcuno avesse chiesto: “come stai?”.